- Il sistema della tortura è sempre all’opera: un ispettore e quattro agenti di polizia indagati per le torture commesse nella questura di Verona.
- C’è un elemento comune a una serie di recenti azioni da parte delle forze di polizia: il pestaggio di una trans a Milano, quello di un cittadino tunisino a Livorno e ora le violenze a Verona: sono sopraffazioni violente che devono essere sanzionate in modo specifico.
- II reato di tortura deve restare in vigore come unico argine per punire chi si macchia di uno dei più gravi crimini internazionali, ma anche per tutelare la maggior parte degli operatori delle forze di polizia che il loro lavoro lo fanno benissimo.
Il sistema della tortura è sempre all’opera: un ispettore e quattro agenti di polizia indagati per le torture commesse nella questura di Verona. Intorno a loro, tanti sapevano e tacevano. I dettagli che emergono dall’ordinanza della giudice Livia Magri sono aberranti: dietro la formula, giuridicamente corretta, che chiama in causa comportamenti “gravemente lesivi della dignità delle persone”, emergono azioni criminali abiette, compiute nei confronti di persone inermi, per lo più straniere e in



