La pace tra Silvio Berlusconi e Vladimir Putin sarebbe valsa venti bottiglie di vodka e altrettante di Lambrusco. È quanto trapela da un audio raccolto dall’agenzia LaPresse durante una riunione tra Berlusconi e i suoi parlamentari, che ieri hanno eletto i due nuovi capigruppo. Berlusconi racconta che il presidente russo lo scorso 29 settembre gli ha regalato «venti bottiglie di vodka» per il suo compleanno insieme a «una lettera dolcissima. Io gli ho risposto con bottiglie di Lambrusco e con una lettera altrettanto dolce. Io l’ho conosciuto come una persona di pace e sensata». Putin lo avrebbe dichiarato «il primo dei suoi cinque veri amici».

In un primo momento, lo staff della comunicazione del partito ha cercato di smentire la notizia, sostenendo che il racconto del leader si riferiva a tempi passati. Anche Berlusconi stesso, lasciando la Camera dopo la riunione, ha spiegato che si trattava soltanto di una «storiella», mentre Antonio Tajani, vicepresidente, ha dichiarato che si tratta «roba vecchia, del 2008».

Ma la pubblicazione dell’audio da parte dell’agenzia di stampa ha confermato che Berlusconi faceva riferimento alle ultime settimane.

«I ministri russi hanno detto che siamo già in guerra con loro perché forniamo armi e finanziamenti all’Ucraina. Però sono molto, molto, molto preoccupato», si sente nella registrazione. «Ho riallacciato un po’ i rapporti con il presidente Putin, un po’ tanto» spiega ancora il fondatore di FI.

Berlusconi è stato a lungo amico stretto di Putin, che ha conosciuto quando era presidente del Consiglio e che è andato anche a trovare in Crimea nel 2015. Dopo l’inizio del conflitto ucraino la posizione di Forza Italia è stata messa a lungo in discussione, ma l’ex premier ha dichiarato diverse volte di sostenere Kiev e di sposare le posizioni di Italia e Unione europea.

Le parole su Putin

Ma già negli ultimi appuntamenti pre-elettorali, Berlusconi aveva fatto dichiarazioni controverse. Ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta, aveva spiegato che Putin era stato “costretto” alla guerra. «Putin è caduto in una situazione difficile e drammatica. È caduto perché si è trattata di una missione delle due repubbliche filorusse del Donbass che è andata a Mosca ha parlato con tutti, con giornali, tv e ministri del partito, sono andati da lui in delegazione dicendo Zelensky ha aumentato gli attacchi delle sue forze contro di noi ed i nostri confini, siamo arrivati a 16mila morti, difendici perché se non lo fai tu non sappiamo dove potremo arrivare e Putin è stato spinto dalla popolazione russa, dal suo partito e dai suoi ministri a inventarsi questa operazione speciale» aveva detto durante la trasmissione televisiva. Secondo l’ex premier, «le truppe dovevano entrare, in una settimana raggiungere Kiev, sostituire con un governo di persone perbene il governo di Zelensky ed in una settimana tornare indietro».

Nonostante la ricostruzione così favorevole nei confronti di Putin, Berlusconi ha poi continuato ad assicurare il sostegno all’invio di ulteriori armi a Kiev: «Non possiamo in nessun modo e per nessuna ragione rompere la nostra partecipazione all’Europa, alla Nato, all’occidente, agli Stati Uniti».

Le reazioni

Anche dopo l’ultimo audio, il neopresidente del Senato Ignazio La Russa ha minimizzato, spiegando di non vedere nessun rischio. «Al di là delle frasi in libertà dette ai suoi, non pubbliche, e mi vorrei interrogare su chi le fa uscire, alla fine sono convinto che non ci sia alcuna sbandata» dell’ex premier su Putin.

Il leader del Terzo polo Carlo Calenda ha subito passato la palla al futuro ministro degli Esteri di FI Tajani: «Berlusconi nomina i ministri al posto di Mattarella e dichiara di aver “riallacciato” i rapporti con Putin. Chissà cosa ne pensa il “neoministro” Tajani che dovrebbe garantire la linea euroatlantica. La verità è che FI è ormai un partito completamente allo sbando».

Dal Pd, la responsabile esteri Lia Quartapelle si chiede «per conto di chi ha rialacciato i rapporti? Per conto di Forza Italia, che sta negoziando il nome che guiderà la Farnesina?» Secondo Maurizio Lupi, alleato di Berlusconi con il suo Noi moderati, «ognuno è libero di fare le sue considerazioni personali», ma «la posizione della coalizione è chiara: senza se e senza ma condanna quello che Putin sta facendo, il centrodestra è compatto al fianco del popolo ucraino, con la Nato e gli Usa».

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