Giorgia Meloni e Ursula Von der Leyen si recheranno a Lampedusa domenica 17 settembre: «La presidente della Commissione europea, Ursula Von Der Leyen - ha scritto su X il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer - si recherà domani a Lampedusa su invito del primo ministro italiano, Giorgia Meloni».

Intanto un altro neonato ha perso la vita nei flutti del Mediterraneo senza riuscire a raggiungere la salvezza sulle coste italiane: era nato sul barchino, durante la traversata, ed è morto poco dopo. Il bambino probabilmente non ha retto agli stenti del viaggio, e la piccola salma è stata sbarcata al molo Favarolo di Lampedusa. Sulla “carretta”, soccorsa da una motovedetta della Capitaneria di Porto, viaggiavano una quarantina di migranti tra cui la sua mamma, che durante la traversata ha iniziato ad avere le contrazioni e ha partorito, aiutata da alcuni compagni di viaggio.

L’eurodeputato del Pd Pietro Bartolo, in passato medico sull’isola, ha scritto su Twitter: «Lampedusa si è addormentata con l’agghiacciante discorso di Meloni che vuole militarizzare la gestione dell’immigrazione e si è svegliata con una piccola bara bianca sul molo Favaloro».

Nei giorni scorsi un’altra piccola vittima, di cinque mesi, è caduta in acqua ed è deceduta durante le fasi dei soccorsi. Un dramma che sta portando l’Europa lentamente a reagire. A breve è attesa la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen sull’isola, e la Germania venerdì sera ha annunciato che ricomincerà a fare la sua parte.

In vista degli arrivi di massa di richiedenti asilo a Lampedusa, la ministra dell'Interno tedesca, Nancy Faeser, in un’intervista all'emittente Ard, ha dichiarato che la procedura di ammissione volontaria è stata sospesa «perché l'Italia non ha mostrato alcuna volontà di riprendere le persone attraverso la procedura di Dublino», ma ha subito aggiunto: «Ora è ovviamente chiaro che adempiremo al nostro obbligo di solidarietà».

L’hotspot

Questa mattina erano circa 2.500 le persone presenti nell’hotspot dell’isola siciliana. Volontari e Operatori della Cri stanno continuando incessantemente a garantire beni di prima necessità e prima accoglienza: «La situazione al centro di Contrada Imbriacola è governata come sempre da quello che per noi è un principio ineludibile, l’umanità che contraddistingue l'operato di tante e tanti volontari che a Lampedusa, ma non solo, sono impegnati a sostenere ed aiutare le persone migranti che sbarcano ma anche le comunità locali».

Lampedusa, ha scritto ancora la Croce rossa nel comunicato, «ce la farà anche questa volta a essere esempio di quell'Italia che sa essere luogo che onora la propria storia che è fatta anche di quel volontariato operoso e amico della speranza di vita».

Il sindaco Filippo Mannino tuttavia ha dimostrato insofferenza: «I Lampedusani sono stanchi. Basta. Da oggi basta», ha detto davanti al Comune. Il governo vuole costruire una tendopoli: «Non c’è più niente da dire. Siamo stanchi di accogliere. Questa - sottolinea il primo cittadino - non è accoglienza. Non possono venire 200mila immigrati sull’isola». Una situazione a cui si aggiunge il dramma delle morti in mare: «Sono 30 anni che muoiono persone. Trent’anni. E noi Lampedusani lo abbiamo sempre detto: gli scafisti hanno avuto sempre la situazione in mano. Sono loro che fanno morire le persone in acqua».

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