Il Pd va alla conta. Paolo Ciani, del movimento Demos e neoeletto alla Camera nelle lista del Pd, si avvia a Montecitorio in compagnia di Michela De Biase, nome forte del Pd e moglie del ministro uscente Dario Franceschini. Lei preferisce non parlare, mentre Ciani decide di rispondere. Dopo l’elezione di Ignazio La Russa alla presidenza del Senato con i voti dell’opposizione, come dimostra la matematica, il Pd, racconta, ha deciso di adottare una strategia per fugare i dubbi: la scelta di esprimere un nome.

Anche oggi scheda bianca?
No, oggi voteremo un nome autorevole alla luce di quello che è accaduto ieri. La consuetudine è che le forze minori votavano scheda bianca, ma direi che ieri è andata molto male. Non ci piace l’idea di sospetti incrociati.

Chi sarà?
Maria Cecilia Guerra.

Anche lei eletta nel Pd ma proveniente da Articolo 1-Mdp. Cercate una convergenza con altri parti?
Assolutamente, con tutta l’opposizione. Ci sono colloqui in corso da ieri notte, per provare a capire se si può trovare convergenza. Ci sono tutti i leader dell’opposizione, che va da Italia viva al Movimento 5 stelle.

Questo è un nome dell’ala sinistra del partito, pensate di riuscire a trovare convergenza?
È un nome di sinistra, ma non è un male, è ora di segnare delle presenze. Lei è un nome di sinistra, autorevole, che ha avuto responsabilità di governo ed è condiviso con molti.

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