«I nostri tecnici hanno stilato un documento con le prescrizioni che se adottate e seguite con scrupolo possono consentire l'avvio regolare della stagione sciistica. Adesso sottoporremo le nostre linee guida alla valutazione del Comitato tecnico scientifico. Spero che ci sia un confronto serrato, di merito, e non pregiudiziale». Lo ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia in un'intervista al Corriere della Sera.

Se il governo comunque decidesse di fermare la stagione sciistica, anche di fronte al «rallentamento della curva dei contagi», per Zaia dovrebbero comunque essere rispettate tre condizioni: «anzitutto», osserva, «va fatta una comunicazione chiara, seria, non catastrofista. Perché bloccare lo sci non significa chiudere tutto. Non poter sciare a Cortina, per esempio, non vuol dire non poter visitare Venezia. Stiamo attenti ai messaggi sbagliati».

E ancora: «Se le piste devono rimanere chiuse ciò valga per tutta l'Europa. Non si può vietare lo sci in Alto Adige e consentirlo in Carinzia. Sarebbe una presa in giro inaccettabile».

Quanto ai ristori: «Questo è il nodo più rilevante. Al momento sono previsti solo per chi opera nelle zone rosse. Il provvedimento sulle stazioni sciistiche verrebbe adottato anche per le zone gialle (come il Veneto) dove non sono contemplati i ristori. Oltre al danno, la beffa».

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