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Zone anti-Lgbt in Polonia, cosa sta succedendo

Manifestazione di solidarietà per degli attivisti Lgbt a processo in Polonia (AP Photo/Czarek Sokolowski)
Manifestazione di solidarietà per degli attivisti Lgbt a processo in Polonia (AP Photo/Czarek Sokolowski)

Bartosz Staszewski, attivista per i diritti civili e regista, nonché promotore di una campagna fotografica sui comuni polacchi “Lgbt free”, ha scoperto che la Precarpazia ha perso 1,8 milioni di euro proprio a causa delle sue posizioni sul tema
  • Norvegia, Islanda e Liechtenstein stanno cancellando l’erogazione di fondi a regioni e municipalità polacche che hanno siglato risoluzioni anti-Lgbt
  • Tra le più colpite la regione sudorientale della Precarpazia, che ha visto sfumare un finanziamento di 1,8 milioni di euro per alcune manifestazioni locali
  • Con l’accrescersi del numero di province e città polacche che recedono dallo status di zona “Lgbt free” aumentano anche le municipalità che sottoscrivono documenti di amicizia e solidarietà nei confronti delle comunità bandite in alcune zone del Paese

È stato il tema per cui lo scontro tra la Polonia e l’Unione europea si è fatto più duro, persino più di quello generatosi intorno all’indipendenza della magistratura o per la nuova legge sull’aborto. Si tratta delle cosiddette zone “Lgbt free”, uno status di cui un centinaio di regioni, province e singole città polacche hanno voluto “fregiarsi” a partire dall’estate 2019: un atto ideologico che ha evidenziato la deriva omofoba e razzista di parte del Paese. Di conseguenza, a fine luglio 2020

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