La famosa manovra di 20 miliardi che dovrebbe confermare la spesa per il cuneo fiscale e altre spese indifferibili dovrà essere per forza rivista facendo ricorso a qualche taglio verso gli enti locali. Resta quindi una velleità l’ipotesi di riduzione della pressione fiscale nei prossimi anni
All’assemblea dell’Abi del 9 luglio il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha affermato senza esitazioni che non sarà necessaria una manovra “lacrime e sangue” per riportare in ordine i conti italiani, ma una seria politica di controllo della spesa pubblica migliorando l’efficienza del prelievo fiscale senza inasprire le aliquote. La crescita del 2024 secondo Giorgetti sarebbe dello 0,6 per cento con possibilità di salire allo 0,9 per cento. Secondo il governatore della Banca d’Italia,



