Oggi è una giornata di ricucitura nel centrodestra. I consiglieri di Forza Italia stanno lavorando per la riappacificazione tra Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, e in questo senso si sono schierati anche i figli del Cavaliere.

L’obiettivo è salvare i ministeri e non subire l’ulteriore umiliazione di vederne ceduto uno in più alla Lega. Dentro Forza Italia, però, il gruppo si sta dividendo tra i fedeli di Licia Ronzulli – che Meloni non vuole al governo e su questo si è consumata la rottura – e le “colombe” più vicine al coordinatore Antonio Tajani.

Intanto, la lista dei ministeri rimane aperta.


16.00 – Meloni: la sinistra si rassegni

«Gli attacchi scomposti della sinistra negli ultimi giorni rappresentano un vero e proprio insulto ai cittadini che hanno scelto da chi essere rappresentati. Capisco che per questi esponenti possa sembrare quantomeno anomalo vedere dei partiti che hanno la possibilità di governare con l'appoggio degli italiani, (non ci sono abituati) ma che piaccia loro o meno, questa è la democrazia. Si mettano l'anima in pace: siamo qui per risollevare la nostra Nazione», ha scritto sui social Giorgia Meloni.


14.00 – M5S: non ci sono le condizioni per un dialogo col Pd

Alessandra Todde, vicepresidente del M5S, ha parlato a Skytg24 del rapporto interno all’opposizione. «Non ci sono ad ora le condizioni per un dialogo con il Pd. Abbiamo una posizione molto chiara. Il Pd è in una fase di trasformazione interna. Ma dobbiamo dire le cose come stanno: è venuta meno la fiducia e ognuno si è assunto le proprie responsabilità di fronte al Paese. Dai banchi dell'opposizione non dobbiamo stringere nessuna alleanza». 


11.30 – Richetti: denunciamo l’esclusione a Mattarella

L’esponente di Azione, Matteo Richetti, ha detto a SkyTg24 che «Quando saremo chiamati per le consultazioni, denunceremo a Mattarella l'atteggiamento di Pd e M5s non rispettoso delle opposizioni, che sono tre. Essere esclusi dagli uffici di presidenza delle Camere è lesivo della rappresentanza plurale delle istituzioni». Inoltre ha rifiutato l’accusa di aver votato a favore di La Russa al Senato: «Non c'è stato alcun soccorso dal Terzo Polo».


10.30 – Meloni commemora il rastrellamento nel ghetto di Roma

«La vile e disumana deportazione di ebrei romani per mano della furia nazifascista: donne, uomini e bambini furono strappati dalla vita, casa per casa», si legge in una nota della leader di FdI, Giorgia Meloni sul rastrellamento del Ghetto di Roma, avvenuto 79 anni fa. «Un orrore che deve essere da monito perché certe tragedie non accadano più. Una memoria che sappiamo essere di tutti gli italiani, una memoria che serve a costruire gli anticorpi contro l'indifferenza e l'odio. Una memoria per continuare a combattere, in ogni sua forma, l'antisemitismo».

Anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa e il leader del Pd, Enrico Letta, hanno commemorato il triste anniversario.

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