- Qualcuno pronto a scommettere il suo capitale politico sull’accoglienza c’è. Non è Merkel né Macron, che in vista delle elezioni virano a destra e pensano a esternalizzare i rifugiati afghani a Turchia, Pakistan e Iran. L’alternativa viene dal Canada e ha il nome di Justin Trudeau.
- Accogliere non nuoce al consenso, o meglio, se così fosse, il rischio va corso: è la lezione che il premier liberale sta dando ai leader europei.
- Mentre i canadesi si preparano ad andare alle urne a settembre, Trudeau conferma la linea delle porte aperte già inaugurata con i rifugiati siriani. Promette subito accoglienza a 20mila afghani.
Qualcuno pronto a scommettere il suo capitale politico sull’accoglienza c’è. Non è Angela Merkel né Emmanuel Macron, che in vista delle elezioni virano a destra e pensano a esternalizzare i rifugiati afghani a Turchia, Pakistan e Iran. L’alternativa viene da un altro continente, il Canada, e ha il nome di Justin Trudeau. Accogliere non nuoce al consenso, o meglio, se così fosse, il rischio va corso: è la lezione che il premier liberale sta dando ai leader europei. Mentre i canadesi si prepa



