LA CRISI UCRAINA NON è FINITA

I due fronti giocano alla guerra sul corpo dell’Europa orientale

(Manifestazione per la pace, foto LaPresse)
(Manifestazione per la pace, foto LaPresse)
  • La finestra diplomatica per una uscita pacifica dalla crisi ucraina si fa sempre più stretta. Washington insiste sull’invasione imminente e ventila l’uso di armi chimiche da parte russa, Mosca espelle il viceambasciatore Usa. Sul campo, la linea di contatto in Ucraina è ormai “linea di attrito”.
  • Lavrov individua un punto preciso in cui la finestra diplomatica si è aperta, cioè grazie a Scholz, e il momento in cui si è chiusa. Intanto Mosca spedisce la risposta agli Usa: senza garanzie sull’architettura di sicurezza, dovrà «reagire».
  • Mentre il fronte occidentale esibisce compattezza, la visita di Draghi a Putin è il prossimo appuntamento per mantenere un dialogo.

Per gli Stati Uniti l’invasione dell’Ucraina è imminente, per la Russia non è così. Per Washington le truppe russe non si sono mai ritirate, per Mosca sì. Una cosa è chiara: la finestra diplomatica per un’uscita pacifica dalla crisi è sempre più stretta. La cacciata del vice ambasciatore Usa, Bart Gorman, da Mosca lo dimostra. Segnali di re-escalation, interferenze e provocazioni reciproche inquinano il dialogo. La linea di attrito «Creare pretesti, alibi per la guerra, operazioni sotto

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