Nei cieli dell’Alaska, a 40mila piedi di quota, un F-22 dell’Usaf ha abbattuto su ordine della Casa Bianca un oggetto non identificato che, secondo John Kirby, il portavoce per la sicurezza nazionale, «poneva una ragionevole minaccia ai voli civili», normalmente appena sotto la quota indicata. 

È il secondo abbattimento avvenuto su territorio americano dopo quello del pallone aerostatico spia cinese dello scorso sabato. Tuttavia, in questo caso si trattava di un oggetto cilindrico senza apparenti sistemi di comunicazione o sorveglianza. Kirby ha detto che aveva le dimensioni di «una piccola auto», molto più contenute, dunque, di quelle del pallone spia cinese. 

Dopo averlo monitorato per una dozzina di ore con l’ausilio degli F-35 e aver accertato l’assenza di piloti a bordo, l’aeronautica statunitense ha effettuato un’operazione molto simile a quella condotta per distruggere il pallone aerostatico, facendo decollare due caccia di quinta generazione F-22 Raptor che hanno colpito il “cilindro” con uno dei loro missili. 

Secondo quanto riferito, l’oggetto, di colore argenteo, non aveva sistemi di propulsione o manovra, rendendo così imprevedibile la sua traiettoria. Un rischio troppo grande per aerei civili e relativi passeggeri. 

Sono attualmente in corso le operazioni di recupero dei detriti volte ad acquisire maggiori informazioni sull’oggetto non identificato. 

La ricerca potrebbe essere facilitata dal fatto che le acque su cui l’oggetto sembra essere caduto, a circa dieci chilometri dalla costa dell’Alaska, sono pressoché ghiacciate. Chiuso prima dell’abbattimento, lo spazio aereo dello stato rimane quindi soggetto a limitazioni di transito. 

Le ragioni

È certo che la scelta di neutralizzare il velivolo sia stata dettata da questioni meramente precauzionali, data la quota simile a quella delle normali rotte commerciali. Tuttavia, bisogna considerare anche la pressione esercitata dal partito repubblicano sull’amministrazione di Joe Biden.

Il presidente è stato, infatti, criticato durante la seduta della Camera dei rappresentanti in cui è stata votata all’unanimità una risoluzione di condanna del Partito comunista cinese. La sua colpa, secondo i repubblicani, sarebbe stata non aver ordinato di abbattere il pallone cinese prima che entrasse nei cieli sopra la terraferma americana o subito dopo l’avvenuta violazione dello spazio aereo. Questa condotta, però, avrebbe messo a rischio i civili sulla terraferma a causa della caduta incontrollata dei detriti, come ha confermato il Pentagono. 

Per quanto colpisca, era prevedibile che anche l’esecuzione in tempi più che ragionevoli dei due abbattimenti, operazioni perfettamente in linea con diritto internazionale e prassi di sicurezza, portasse alla polarizzazione delle visioni politiche: è proprio sui dossier, come quello cinese, su cui c’è un consenso bipartisan che, paradossalmente, la competizione bipolare si accende. 

In questo caso, il rispetto delle procedure da parte di Biden è stato indicato dai repubblicani come un segno di debolezza, di poca risoluzione nel difendere una «sovranità aerea» mai realmente messa a repentaglio. 

La controversia del pallone spia

In relazione alla querelle diplomatica con la Cina, il dipartimento del Commercio ha imposto sanzioni su sei entità cinesi. A essere state etichettate come entità «non gradite» cinque società nel campo della tecnologia aerospaziale e un istituto di ricerca, il China Electronics Technology Group Corporation 48th Research Institute, coinvolto nel presunto programma di spionaggio cinese.

L’atto implica che le società «che minano la sicurezza nazionale» non potranno acquisire tecnologia americana né esportare i propri prodotti negli Stati Uniti senza una speciale licenza. 

Il quotidiano nazionalista cinese Global Times ha ironizzato sulla “iper-reattività” degli Stati Uniti che hanno impiegato gli avanzati F-22, fiore all’occhiello dell’aeronautica americana, per abbattere un «pallone meteorologico» e il cilindro, unici abbattimenti noti del Raptor. 

La stessa testata, nota per la retorica aggressiva, riprende la versione dei più duri oppositori di Biden, secondo cui la pubblicità della nuova operazione di difesa aerea sia un goffo tentativo di rispondere alle critiche dei repubblicani o, nelle varianti più estreme, una vera e propria montatura pensata per assolvere a questo stesso scopo. 

In attesa di maggiori informazioni sulla natura del velivolo, probabilmente dovute considerando il clamore mediatico generato, sui social compaiono, oltre a quella abbracciata dai falchi di Pechino, altre teorie della cospirazione sull’origine non terrestre dell’oggetto. 

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