I dipendenti di Amazon hanno votato no all’ingresso del sindacato in azienza. Il sindacato Retail, wholesale and department store union (Rwdsu) non ha ottenuto il via libera all’interno dello stabilimento di Bessemer,  in Alabama, dove 5.800 lavoratori erano stati chiamati alle urne per esprimere il loro voto sulla questione. Sono pervenute in totale 3.215 schede. Complessivamente, i no sono stati 1.100 e i sì 738, 505 schede sono state contestate e 76 annullate. Per entrare, era richiesta la maggioranza semplice delle preferenze, ovvero 1.608 voti. Sarebbe stato un passo storico negli Stati Uniti, che probabilmente avrebbe permesso l'ingresso dei sindacati in tutti gli stabilimenti del mondo, cambiando l'assetto aziendale. 

Le mosse di Amazon

Il colosso dell'e-commerce americano, negli ultimi quattro mesi, ha remato contro l'attivismo sindacale con tutte le sue forze, pubblicando testi in cui motivava la propria posizione e organizzando diversi briefing settimanali con i dipendenti.

I lavoratori, da parte loro, denunciano invece da molto tempo le pessime condizioni cui sono obbligati ogni giorno per rispettare i termini e le tempistiche aziendali sulle consegne. In tutto il mondo ci sono stati scioperi e i dipendenti hanno lamentato la mancanza di tempo anche solo per mangiare, e le difficoltà persino ad andare in bagno durante le ore di lavoro per gli addetti alle consegne. In un primo momento, Amazon aveva negato le accuse, ma ha dovuto ammettere tutto dopo la pubblicazione di alcune email dell'azienda in cui veniva chiesto ai dipendenti di non lasciare sui camion le bottiglie di plastica in cui erano stati costretti a fare pipì pur di non fermarsi.

Nel mese di febbraio, il sindacato Rwdsu, aveva rivelato che dopo aver richiesto un Foia, Freedom of Information Act – l’accesso agli atti – era entrato in possesso di uno scambio di e-mail inedite tra il colosso del commercio online e lo United States postal service, un'agenzia indipendente del governo degli Stati Uniti, responsabile del servizio di posta americano. Amazon chiedeva l'istallazione di una casella di posta personale da istallare nel piazzale antistante il magazzino. Il dubbio sollevato dal sindacato è che Amazon possa dunque aver fatto pressioni sui dipendenti affinché votassero «no» o non votassero affatto. L'azienda ha negato ogni accusa e ha proseguito la sua battaglia, portando, nonostante tutto, i lavoratori dalla sua parte. Le stesse persone che avevano mostrato preoccupazione rispetto a questa scelta, temendo un eccesso di controllo sulle loro schede.

Il risultato elettorale non è stato quello che sembrava potesse prendere spazio nel nuovo clima Joe Biden. Secondo quanto rivelato dal Finantial Times infatti, Biden ha proposto a oltre cento paesi la tassazione minima delle multinazionali.

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