La Cina ha annunciato l'allentamento delle misure restrittive contro il Covid-19 a livello nazionale, una netta sterzata che segnala un cambio di approccio delle autorità di Pechino dopo le proteste delle ultime settimane contro la politica “zero Covid” del governo.

Il meccanismo congiunto di prevenzione e controllo della pandemia del Consiglio di Stato, in una nota diffusa dai media, ha annunciato dieci nuove misure «al fine di prevenire e controllare l'epidemia in modo più scientifico e accurato e risolvere efficacemente i problemi in sospeso nel lavoro di prevenzione e controllo».

I tamponi

La Cina rilasserà ulteriormente le direttive sui tamponi di massa e permetterà ai contagiati asintomatici e lievi (che costituiscono, in media, circa il 90 per cento dei nuovi casi giornalieri) di potere effettuare la quarantena a casa; in alternativa, sarà possibile «scegliere volontariamente l'isolamento centralizzato per il trattamento» sanitario.

Inoltre, «a eccezione di alcuni luoghi speciali», sottolinea la nota, «non sono richiesti certificati negativi al test dell’acido nucleico e i codici sanitari non sono controllati», in quello che appare un chiaro dietrofront rispetto al controllo, tramite la app sanitaria, dell'esposizione dei singoli cittadini al Covid-19 in vigore fin dall'inizio del 2020.

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