Nei giorni dopo l’assalto del Campidoglio a Washington le ricerche su chi fossero i riottosi sono ancora in corso. C’è chi però ha deciso di fare una ricerca “fai da te” per identificare i sostenitori del presidente Donald Trump usando i social network. In poche ore, infatti, la pagina Instagram “homegrownterrorist” ha raccolto oltre 230mila follower.

Non è ancora chiaro chi ci sia dietro questo progetto di “citizen justice”, ma attraverso la pubblicazione di immagini e video dell’attacco a Capitol Hill si tenta di risalire, con un passaparola su internet, alle identità dei manifestanti.

Fino ad ora sono stati postati circa cento volti con relativo nome e cognome. L’account da pubblico è stato reso privato, la teoria è che gli amministratori non vogliano incorrere in un ban da parte di Instagram per aver pubblicato i dati anagrafici dei facinorosi.

Parallelamente anche la Fbi ha lanciato su Twitter un appello pubblicando alcuni fotogrammi presi dalle telecamere di sicurezza e dai video postati online.

Le risposte non sono tardate ad arrivare. Tuttavia c’è chi ha criticato l’Fbi per essersi rivolta ai cittadini piuttosto che fare il suo lavoro.

Maureen Shaw, uno dei profili Twitter che è riuscito a risalire all’identità di una donna, è stata presa di mira con minacce da parte di un altro profilo dopo aver mandato la segnalazione all’Fbi.

Un’agenzia di assicurazione ha già fatto sapere che ha licenziato un suo dipendente, Paul Davis, dopo che è stato riconosciuto tra gli assalitori del Campidoglio. È il primo risultato ottenuto dalla neonata pagina Instagram.

© Riproduzione riservata