Mentre si preparano i colloqui di pace a Gedda, in Arabia Saudita – con l’assenza però della Russia tra i convocati –  la guerra tra Kiev e Mosca continua. Questa mattina il Cremlino ha lanciato un attacco missilistico su Kryvyi Rih, città natale del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, uccidendo cinque persone e ferendone 53. Il portavoce dell’aeronautica militare di Kiev, Yuriy Ignat, ha dichiarato che l’esercito russo ha utilizzato missili balistici, ossia razzi che hanno una traiettoria prefissata e un lunghissimo raggio d’azione.

Mentre ieri il Cremlino ha lanciato due attacchi contro Konstiantynvika, nell’oblast di Donetsk, causando un morto e due feriti e un attacco alla città di Kharkiv. Due zone fondamentali per la controffensiva. 

In risposta quasi contemporaneamente alcuni droni ucraini hanno colpito Mosca e  Zelensky, ha dichiarato che la guerra «ritorna gradualmente» in Russia.

Nel frattempo sembra che il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, stia continuando la sua opera di convincimento nei confronti dell’omologo russo, Vladimir Putin, per rinnovare l’accordo sul grano da cui Mosca si è ritirata due settimane fa.

Mercoledì è in programma una telefonata tra i due presidenti ha annunciato il portavoce del Cremlino, Dimitry Peskov.

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