Secondo il presidente statunitense, Donald Trump, Israele e Hamas «sono molto vicini a un accordo su Gaza». Oltre 60 palestinesi uccisi e 284 feriti negli attacchi delle ultime ventiquattro ore
È attesa per oggi 31 maggio la risposta ufficiale di Hamas all’accordo di tregua mediato dall’inviato statunitense per il Medio Oriente Steve Witkoff. Nei giorni scorsi il premier israeliano Benjamin Netanyahu aveva fatto sapere ai famigliari degli ostaggi che il governo aveva accettato la proposta americana e che si era in attesa di conoscere il responso di Hamas.
Secondo il quotidiano Al-Sharq Al-Awsat, l’organizzazione palestinese vorrebbe liberare gli ostaggi in più fasi, mentre il piano di Witkoff prevede il rilascio completo nei primi due giorni dall’entrata in vigore del cessato il fuoco. Secondo Hamas un rilascio graduale garantirebbe che lo stop dei bombardamenti resti in vigore per i 60 giorni proposti dall'inviato americano. Hamas ha poi sottolineato che la proposta americana non dà garanzie in merito al ritiro delle forze dell'Idf da Gaza e non prevede che macchine pesanti possano entrare nell'enclave palestinese per rimuovere le macerie.
Ma per l’intesa c’è ottimismo, come anche ribadito da Donald Trump ai giornalisti. Israele e Hamas «sono molto vicini a un accordo su Gaza», «vi faremo sapere tra oggi e domani». E ha aggiunto: «Penso che vogliano uscire da questo pasticcio. Sono in un grosso pasticcio. Penso che vogliano uscirne».
Secondo l’ultima bozza di accordo, Hamas dovrebbe rilasciare dieci ostaggi ancora in vita e i corpi di 18 ostaggi durante un cessate il fuoco di 60 giorni. In cambio, Israele dovrebbe rilasciare 125 detenuti palestinesi condannati all'ergastolo e 1.111 gazawi detenuti dal 7 ottobre e i corpi di 180 palestinesi.
60 morti in 24 ore
Un attacco delle Forze di difesa israeliane (Idf) ha colpito una tenda che ospitava sfollati nella zona di Shati, a nord di Gaza City, nella Striscia settentrionale, uccidendo almeno quattro persone. Sette palestinesi, tra cui un'intera famiglia, sono stati uccisi oggi in attacchi aerei israeliani che hanno preso di mira la città di Gaza e la città di Khan Younis, riferisce l’agenzia palestinese Wafa. Secondo il presidente statunitense, Donald Trump, Israele e Hamas «sono molto vicini a un accordo su Gaza». Oltre 60 palestinesi uccisi e 284 feriti negli attacchi delle ultime 24 ore.
Nel frattempo la popolazione civile continua a morire di fame. Oltre cento camion del Programma alimentare mondiale (Pam) delle Nazioni unite sono stati saccheggiati nella zona di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza.
Gli aiuti che stanno arrivando nella Striscia di Gaza in questo momento «sono una parodia della tragedia di massa che si sta consumando», ha detto il commissario generale dell’Unrwa, Philippe Lazzarini, in un messaggio pubblicato su X, spiegando che «nelle ultime due settimane sono stati inviati 900 camion, ovvero poco più del 10 per cento del fabbisogno giornaliero della popolazione di Gaza». «L’attuale carestia di massa può essere fermata. Ci vuole volontà politica. Non chiediamo l'impossibile. Lasciamo che le Nazioni unite, compresa l'Unrwa e i partner umanitari, facciano il loro lavoro: assistere le persone in difficoltà e preservare la loro dignità», si legge nella nota.
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