- La fine della operazione Nato-Isaf, alla quale l’Italia ha assicurato un numero di militari cospicuo, obbliga a riflettere sul senso non solo dell’intervento in Afghanistan ma anche di quello in Iraq.
- Questi due azioni militari che hanno impiegato uomini e risorse in abbondanza non hanno raggiunto i loro obiettivi dichiarati di portare la pace e la democrazia.
- Adesso che si ricorda un uomo come Gino Strada, sarebbe più che mai necessaria una discussione sulle responsabilità politiche di chi ha sostenuto una visione bellicista e aggressiva delle relazioni internazionali.
Chi ha voluto la guerra deve riflettere sul suo fallimento
15 agosto 2021 • 10:50Aggiornato, 15 agosto 2021 • 11:09