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Biden ha scelto un capo di gabinetto a sua immagine

Vice President Joe Biden, with, from left, Rabih Torbay, Gayle Smith special assistant to the president, Ebola Response Coordinator Ron Klain, and White House Senior Adviser Valerie Jarrett, meet with faith and humanitarian groups as part of the administration’s response to Ebola, Thursday, Nov. 13, 2014, in the Eisenhower Executive Office Building on the White House compound in Washington. (AP Photo/Manuel Balce Ceneta)
Vice President Joe Biden, with, from left, Rabih Torbay, Gayle Smith special assistant to the president, Ebola Response Coordinator Ron Klain, and White House Senior Adviser Valerie Jarrett, meet with faith and humanitarian groups as part of the administration’s response to Ebola, Thursday, Nov. 13, 2014, in the Eisenhower Executive Office Building on the White House compound in Washington. (AP Photo/Manuel Balce Ceneta)

Ron Klain è un personaggio della vecchia Washington, dove tutto si tiene. È stato lobbista, stratega, consulente d’immagine, ha gestito un’emergenza sanitaria senza sapere nulla di sanità, ha tradito due volte i suoi capi per votarsi ai Clinton. Ma poi è stato perdonato. La sua scelta è anche un messaggio alla corrente radicale del partito

  • Biden ha nominato Klain come capo di gabinetto, dicendo che il suo contributo «è stato inestimabile nel corso dei molti anni in cui abbiamo lavorato insieme».
  • Il motivo per cui Biden lo ha scelto è la sua «profonda, varia esperienza e capacità di lavorare con persone dell’intero spettro politico»: il presidente vuole accanto a sé negoziatori scafati e non innovatori o puristi dell’identità della sinistra.
  • Klain è dotato di quel particolare genio multiforme che viene solitamente premiato dalle regole non scritte della gestione del potere della capitale. Risolve problemi della natura più diversa, parla con tutti, non c’è grana che non voglia accollarsi.

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