«Avendo a cuore il bene della Chiesa, che ho servito e continuerò a servire con fedeltà e amore, nonché per contribuire alla comunione e alla serenità del Conclave, ho deciso di obbedire come ho sempre fatto alla volontà di papa Francesco di non entrare in conclave pur rimanendo convinto della mia innocenza». Con una nota il cardinale Angelo Becciu ha annunciato che rinuncerà a entrare in conclave per l’elezione del nuovo pontefice.

Non è l’unico: due cardinali elettori «non verranno» al Conclave «per motivi di salute». ha detto il portavoce della sala stampa vaticana, Matteo Bruni, in un briefing in Vaticano. I cardinali che dovrebbero essere presenti dal 7 maggio nella Cappella Sistina per il Conclave diventano così 133 e il quorum per l'elezione del nuovo Papa (due terzi dei voti) scende così a 89 voti.

Becciu, condannato a cinque anni e sei mesi per truffa e peculato nel “processo del secolo”, avrebbe voluto partecipare all’elezione del prossimo pontefice anche se nel 2020 il papa aveva accettato la sua “rinuncia ai diritti” connessi al cardinalato. Ma nei giorni scorsi, dopo la morte di papa Francesco il cardinale aveva detto che non c’è stata «alcuna volontà esplicita» di escluderlo dal conclave e che non gli è mai stato chiesto di rinunciare formalmente al privilegio per iscritto. Il segretario di Stato Pietro Parolin ha però poi mostrato a Becciu due lettere firmate dal papa in cui Bergoglio aveva espresso la sua volontà di escluderlo.

Il retroscena

Come anticipato da Domani, l’ex braccio destro di Bergoglio avrebbe preso la decisione dopo la Congregazione dei porporati di lunedì 28 aprile. Questo giornale è in grado di rivelare i retroscena che avrebbero portato il cardinale sardo a riflettere sulla scelta. La sera di domenica 27 aprile ci sarebbe stato un incontro segreto tra Becciu e il cardinale Pietro Parolin. Nel corso della riunione il segretario di Stato avrebbe ribadito al porporato l’autenticità delle lettere di Bergoglio. E che davanti alla volontà papale la Congregazione dei cardinali non ne avrebbe mai autorizzato la partecipazione al Conclave.

L’indomani Becciu, nel corso della Congregazione, avrebbe comunque tenuto il punto. Ma in pochissimi avrebbero preso le sue difese: solo un porporato, Giuseppe Versaldi, avrebbe preso la parola ipotizzando la non autenticità delle lettere papali. Nessun altro però si sarebbe mosso a difesa di Becciu; finanche i cardinali “amici” – Burke, Filoni e Betori – gli avrebbero consigliato di restare fuori dal Conclave: il modo migliore per difendersi, secondo loro, nell’appello del “processo del secolo” e in riferimento al presunto complotto.

Oggi, martedì 29 aprile, l’ufficializzazione della decisione: Becciu non parteciperà all’elezione del prossimo pontefice. 

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