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Carnevale senza feste e samba, Rio perde la sua catarsi

FOTO AP
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  • Vengono meno tante cose: l'annuale catarsi di massa, lo sforzo per dimenticare alcune realtà e il vero spartiacque tra un anno e l'altro, tra impegni e fioretti (“smetto di fumare dopo il carnevale”).
  • Se nessuno si era mai sognato di togliere il superponte ai brasiliani, stavolta quest'arma pesante verrà usata per ottenere un minimo di distanziamento sociale, in un momento ancora critico.
  • L’impatto della festa mancata sull’economia di Rio: in migliaia hanno perso il lavoro mesi fa, altrettanti poveracci non potranno passare i giorni di baldoria a lavorare mentre gli altri festeggiano.

Nel mondo pre Covid c’era un’unica e remota ipotesi affinché il carnevale di Rio de Janeiro potesse non svolgersi. Ed era in un’opera di fantasia, parole e musica di Wilson das Neves. «Il giorno che la favela scenderà dalla collina, i fuochi d’artificio saranno con mitragliatrici, granate e fucili... e il popolo mostrerà la sua miseria, non quei costumi che si vedono sui giornali», sono tra i passaggi che il musicista scrisse per un brano struggente intitolato: O dia em que o morro descer e não

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