«La mia sarebbe discontinuità totale, io parto da altri principi, per me devono tornare a occuparsi della cosa pubblica i professionisti, i professori universitari coinvolgendo l'impresa», dice Catello Maresca, sostituto procuratore generale a Napoli, ha appena chiesto l’aspettativa per candidarsi a sindaco della città partenopea, sostenuto dal centrodestra. Raggiunto da Domani ribadisce che il suo è un «progetto civico» e che ci vuole ancora tempo per l’annuncio. Da pubblico ministero si è occupato per anni di lotta alla camorra e di inchieste sul clan dei Casalesi. Ed è proprio a margine di un evento sul tema delle mafie che risponde alle critiche ricevute nei giorni scorsi. A partire da quelle sull’inopportunità del ruolo di candidato annunciato mentre è ancora in servizio, ma anche sulla composizione delle liste, visto che esponenti di spicco del centrodestra napoletano sono stati coinvolti in inchieste della magistratura partenopea.

Ha chiesto l’aspettativa da magistrato, si candida a sindaco di Napoli?

L’avete detto e l’avete scritto: ho chiesto l’aspettativa. L’ho fatto per rispetto istituzionale, anche perché sentivo un disagio a fare questa operazione di ascolto del territorio che sto facendo. Quindi se mi verrà concessa e quando mi verrà concessa l’aspettativa, continuerò a lavorare in maniera più serena.

Non teme la situazione di Napoli con il buco di bilancio? Dall’altra parte Pd e M5s fanno fatica a trovare un candidato.

Io credo che in questo momento ci sia veramente bisogno di una sinergia delle risorse migliori di Napoli, perché la situazione è complicata. Certo, bisogna dire che non è mai stata facile. Ma io credo che sia arrivato il momento di mettere le persone migliori al posto giusto.

De Magistris è stato un buon sindaco?

Non mi piace fare questo tipo di valutazioni.

In caso di candidatura e vittoria alle comunali agirà in continuità o in discontinuità con l’attuale primo cittadino?

Discontinuità totale, perché io parto da altri principî ed è questo che sto cercando di fare anche attraverso l’ascolto delle persone. Io credo che debbano tornare a occuparsi della cosa pubblica i professionisti, i professori universitari. Bisogna convincere il mondo dell’impresa a contribuire allo sviluppo economico della città. Si devono creare sinergie tra le vere risorse, tra le grandi energie di cui la città di Napoli dispone. Ne sto incontrando tante. Quindi la bellezza di questa esperienza è già nel verificare di persona che Napoli dispone di enormi risorse che devono essere messe a sistema.

Non sono mancate le critiche. C’è chi fa notare che lei svolge il compito di sostituto procuratore generale a Napoli mentre parla con leader politici come Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Non crede sia inopportuno?

Io quando mi telefonano sono abituato a rispondere, se non altro per un fatto di educazione e di rispetto. Quindi quando è capitato si è trattato di una normale interlocuzione. Ma mi pare una polemica sterile visto che io da uomo delle istituzioni, da magistrato, ma anche da professore universitario, ho da anni interlocuzioni frequentissime con la politica. Sono stato ascoltato da esperto nelle commissioni parlamentari, interpellato da tutti i partiti su questioni tecniche. Sono intervenuto sulla prescrizione, sulle scarcerazioni, sui beni confiscati.

Questo non condiziona la sua autonomia di magistrato?

Nessuno mi ha mai rivolto questo tipo di critica. Mi sembrerebbe strano che lo facessero in questo momento. Perché se è un elemento tale da inficiare il mio ruolo, lo sto facendo da almeno dieci anni.

Si candiderà con il centrodestra?

Questa è un’altra falsa notizia. Io sto facendo un percorso civico e ho cercato di dirlo in tutti i modi. Peraltro è una forma che mi rappresenta appieno. Mi sto impegnando con le associazioni, con il volontariato e poi mi farò portavoce, in caso di candidatura, di questo mondo e dialogherò con tutti i partiti che si renderanno disponibili. Questo punto deve essere chiaro. Ora, con l’aspettativa, questo percorso proseguirà con maggiore intensità e una volta concluso, farò le mie scelte e tutti capiranno meglio qual è la natura del nostro progetto.

Il centrodestra sembra pronto a sostenerla, ma a Napoli Forza Italia è anche Luigi Cesaro. L’ufficio di procura di cui faceva parte ha chiesto il suo arresto prima dell’archiviazione, secondo quanto riferito da Cutolo è stato il suo autista e ha avuto contatti e con diversi esponenti della camorra. Come farà a salire su un palco con chi ha questo tipo di storia?

Semplice, non ci salirò. È per questo che dico che il mio percorso è tutt’altro che scontato e non corrisponde a quello che una certa stampa sta raccontando. Tutto questo si vedrà. Io non ho alcun interesse personale a entrare in politica. Per me è un sacrificio e lo faccio con spirito di servizio.

Quando potrebbe annunciare ufficialmente la sua candidatura?

Aspettiamo il provvedimento del Consiglio superiore della magistratura. Io da questo punto di vista sono autenticamente rispettoso delle istituzioni. La notizia è ormai trapelata, non so da quale fonte, non certo da me, ma è trapelata.

A proposito di onestà intellettuale e rispetto delle istituzioni. Si è sentito con Salvini e si è sentito con Berlusconi. Entrambi hanno espresso giudizi violentissimi contro la magistratura. Il leader di Forza Italia, condannato per frode fiscale in via definitiva, ha detto della magistratura che era un «cancro da estirpare». Senza contare che Forza Italia ha candidato e fatto eleggere personaggi come Marcello Dell’Utri, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. Non pensa sia un problema?

Io sono abituato a ragionare sui contenuti, sui programmi, sulle persone. Ci tengo a sottolinearlo nuovamente: il nostro è un progetto civico.

In ogni elezione torna il tema delle liste “pulite” e delle liste “sporche”. Lei chi avrà in lista, come verranno decise le candidature?

Le liste non saranno pulite, saranno immacolate. Chiederò la massima trasparenza e ovviamente metterò la garanzia della mia persona e del mio controllo affinché le liste siano composte da persone non solo pulite, ma in linea con il nostro percorso, basato sulla professionalità, sulla competenza, sulla passione. Bisogna rimettere la passione al centro della politica perché è la cosa più bella del mondo.

A livello nazionale la lotta alla mafia resta una priorità o se ne sono dimenticati?

Io temo che da qualche anno se ne siano dimenticati, se ne ricordano solo il 23 maggio, nel giorno della strage di Capaci, e nelle occasioni ufficiali. La strategia contro le mafie deve partire da lontano, dalle scuole, dalla presenza sul territorio. Noi ci troviamo ora alla Romanina (quartiere di Roma feudo del clan Casamonica ndr), la presenza dello stato deve essere visibile, tangibile, non solo nelle divise ma anche nei servizi e quindi è su questo che noi dobbiamo fortemente puntare. Non basta aumentare le pene o fare un sequestro in più, bisogna elaborare una strategia complessiva e credo sia arrivato il momento perché ci apprestiamo a entrare in una fase in cui non si può sbagliare. Dobbiamo lavorare per un corretto utilizzo dei soldi del Recovery fund. Questi soldi non dovranno essere dispersi in alcun modo, non dovrà esserci il minimo rischio che possano finire in mani sbagliate.

A Ponticelli, quartiere di Napoli, è successo di tutto, con una guerra tra gruppi criminali e una raffica di bombe esplose. L’attuale sindaco de Magistris è troppo impegnato nella campagna elettorale per le regionali in Calabria?

I rappresentanti delle istituzioni devono stare tra la gente, sui territori, devono essere i primi a metterci la faccia. Sono stato a Ponticelli così come ieri a Scampia. L’attenzione delle istituzioni per le periferie deve essere concreta e costante.

Sta dicendo che de Magistris è troppo impegnato nella campagna elettorale ed è lontano dalla città?

A me suscita indifferenza, ognuno si comporta come ritiene e se lui ha questa aspirazione la asseconda e la porta avanti come vuole. È chiaro che Napoli ha bisogno di un sindaco.

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