Secondo il segretario di Stato americano, Antony Blinken, Pechino ha cambiato il suo approccio su Taiwan e sta accelerando i tempi per la riunificazione. «Invece di attenersi allo status quo che era stato stabilito in modo positivo», ha detto Blinken, la Cina ha preso «una decisione fondamentale: lo status quo non è più accettabile e Pechino è determinata a perseguire la riunificazione in tempi molto più rapidi».

«Se i mezzi pacifici non funzionano, allora ricorrerà a mezzi coercitivi ed eventualmente, se i mezzi coercitivi non funzionano, a mezzi di forza per raggiungere il suo obiettivo. È questo che sta sconvolgendo profondamente lo status quo e creando enormi tensioni», ha aggiunto Blinken parlando in un incontro all’università di Stanford dove era presente anche l’ex segretario di Stato durante il governo Bush Junior, Condoleezza Rice. 

Il commento di Blinken avviene nel momento in cui il presidente cinese Xi Jinping è impegnato nel XX Congresso del Partito comunista cinese, durante il quale ha spiegato che i suoi piani per Taiwan restano al centro del suo progetto di «ringiovanimento» della Cina.«Il partito combatte il separatismo e si oppone in ogni modo alla indipendenza di Taiwan e alle interferenze straniere», ha detto Xi Jinping la scorsa domenica intervenendo al Congresso.

Gli esperti sono divisi sulle tempistiche, c’è chi è convinto che la riunificazione possa avvenire entro il 2049 e chi nel giro di due anni. All’amministrazione Biden preoccupa la catena di eventi susseguiti alla visita della speaker Nancy Pelosi dello scorso agosto, che ha dato vita a intimidazioni ed esercitazioni militari intorno all’isola, contribuendo ad alimentare le tensioni.

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