- Gustavo Petro, ex guerrigliero, oltre che senatore e sindaco della capitale Bogotà per tre anni, è in testa ai sondaggi a pochi giorni dal primo turno. Sarebbe una sconfitta inedita per l’eterna elite del paese
- Dopo l’accordo di pace del 2016 e lo smantellamento della guerriglia, la sinistra si è riorganizzata togliendo alla lotta armata il monopolio delle rivendicazioni sociali e del bisogno di cambiamento
- Petro comunque teme un attentato, denuncia i legami tra il governo uscente e i cartelli dei paramilitari che hanno conquistato il traffico di cocaina. L’ultima tesa settimana di campagna elettorale
È l’ultimo muro nel continente, e può iniziare a crollare domenica 29 maggio. La Colombia è il solo grande paese dell’America latina a non avere mai avuto un presidente di sinistra. Ora il 62enne Gustavo Petro, addirittura un ex guerrigliero, oltre che senatore e sindaco della capitale Bogotà per tre anni, è in testa ai sondaggi fatti a pochi giorni dal primo turno. Il clima nel paese è di attesa e tensione. Petro non si toglie mai il giubbotto antiproiettile, gira con una nutrita scorta e av



