La mini-serie dei video degli ostaggi punta sulla suspence per diffondere il terrore. L’unica arma dei media per non essere semplice cassa di propaganda non è censurarli, ma spiegare il contesto
C'è del metodo cinematografico nella pornografia del dolore che Hamas ha scelto con i video degli ostaggi. L'Isis usava il colpo di scena, la testa mozzata, i corpi bruciati dentro una gabbia. Hamas preferisce la suspence, una mini docu-serie a puntate. Un filmato con tre israeliani che parlano al pubblico globale; il giorno dopo il sovrapprezzo di cinismo con un quiz di inaccettabile ferocia: chi è ancora vivo? Infine, terzo episodio, lo svelamento: la bella Noa, emblema della carneficina del 7


