Proseguono i violenti scontri tra cittadini e forze dell’ordine in tutta la Francia. Le violenze sono iniziate martedì, quando un ragazzo di diciassette anni è stato ucciso con un colpo di arma da fuoco da un poliziotto in servizio a un posto di blocco a Nanterre.

Gli scontri stanno diventando sempre più violenti e il ministero dell’Interno francese ha fatto sapere che si registrano 249 feriti tra gendarmi e poliziotti e 875 cittadini posti in stato di fermo. Inoltre, sono stati danneggiati 492 edifici e duemila veicoli sono stati dati alle fiamme. La maggior parte delle violenze si sono verificate nella regione di Parigi, mentre a Marsiglia due agenti fuori servizio sono stati aggrediti nella notte. I funerali di Nahel, il ragazzo ucciso, si terranno domani a Nanterre.

Macron lascia il vertice Ue

Il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, ha fatto ritorno a Parigi per presiedere una nuova riunione dell’unità di crisi interministeriale. Il presidente si trovava, questa mattina, a Bruxelles per il Consiglio Ue. Sarà rappresentato dal cancelliere tedesco, Olaf Scholz, almeno per questa giornata. 

Più polizia nelle strade

La riunione dell’unità di crisi interministeriale si è conclusa senza l’annuncio dello stato di emergenza, precedentemente ipotizzato dalla prima ministra, Elisabeth Borne, e da altri membri del governo. Al termine della riunione il presidente, Emmanuel Macron, ha definito la sommossa «un’inaccettabile strumentalizzazione della morte di un adolescente» e ha annunciato un maggior dispiegamento di forze dell’ordine nelle strade «per contenere le violenze».

Il presidente ha fatto sapere che un terzo dei fermi disposti negli ultimi giorni riguardano i giovani e, per questo, ha lanciato un appello «alla responsabilità di tutti i genitori», esortandoli a tenere a casa i figli. Per arginare le violenze l’unità di crisi ha stabilito, oltre a un maggior dispiegamento di forze dell’ordine, anche lo stop a metro e bus dalle 21.

Macron ha sottolineato inoltre come i social network stiano giocando «un ruolo considerevole nei movimenti degli ultimi giorni». Ha citato gli esempi di TikTok e Snapchat dove «si sono organizzati comizi violenti». Per questo è stato deciso di lavorare al fine di eliminare dai social i contenuti più sensibili.

Onu: si affronti il problema del razzismo

Anche la Nazioni unite intervengono in merito alla vicenda. Infatti la portavoce dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Ravina Shamdasani, durante una conferenza stampa a Ginevra, ha esortato la Francia ad affrontare la questione del razzismo tra forze dell’ordine, dicendo: «Ora è il momento per il paese di affrontare seriamente le questioni profonde del razzismo e della discriminazione razziale tra le forze dell'ordine».

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