- Da ogni parte del mondo, arrivano giornalisti a verificare e osannare la “storia di successo” del momento: il “modello Bukele”, con cui il presidente di El Salvador ha stroncato la violenza delle bande criminali.
- Il “modello Bukele” è la versione estrema del paradigma “meno diritti, più sicurezza”. Attrae consenso, perché cambia gli attori e i luoghi, non più visibili, della violenza: da quella delle bande criminali in strada a quella dello stato nelle carceri.
- Il numero delle persone morte nelle mani dello stato è arrivato a 132. Le organizzazioni salvadoregne per i diritti umani temono che sia molto più alto. Attualmente, con oltre 100mila detenuti, circa l’1,5 per cento della popolazione, El Salvador ha il più alto livello di incarcerazione al mondo. Lo stato d’emergenza sta avendo un impatto sproporzionato sulle persone che vivono in povertà nelle zone più marginalizzate.
I negozianti non pagano più il pizzo, gli incontri di calcio terminano regolarmente senza che dagli spalti partano colpi d’arma da fuoco, si può passare da un quartiere all’altro della capitale, ora non più presidiati, per prendere parte a compleanni e matrimoni.Da ogni parte del mondo, arrivano giornalisti a verificare e osannare la “storia di successo” del momento: il “modello Bukele”, con cui il presidente di El Salvador ha stroncato la violenza delle bande criminali. Di quel “modello”, che



