- Nel 1997 la Federazione Russa era una creatura fragile e agli Stati Uniti non parve vero si presentasse l’occasione di patrocinare l’estensione della Nato a una serie di paesi già inglobati nell’impero sovietico.
- La «mal concepita politica» statunitense andò a cozzare sia contro l’imprevista ricostruzione a opera di Vladimir Putin della potenza politica e militare russa sia le prevedibili crescenti tensioni tra questa e i governi filoccidentali. E una serie di tappe storiche portano al progressivo degenerare delle relazioni tra l’Ucraina e la Russia a partire dal 2014.
- Oggi la situazione è giunta a una fase di allarme rosso in un quadro internazionale segnato dall’avvento di una nuova “guerra fredda” che vede schierati da una parte gli Stati Uniti e Unione europea, dall’altra Cina e Russia.
Nel 1997 la Federazione Russa era una creatura quanto mai fragile. L’economia in disastro, le forze armate disorganizzate e indebolite, la società civile – distrutta dal totalitarismo comunista – in una condizione di balbettante infanzia, i contrasti politici assai acuti, la guida dello stato nelle mani di un Boris Nikolaevič El’cin dedito all’alcolismo. La Russia poi, in preda alle doglie del passaggio da un’economia collettivizzata a una di mercato e nel caos istituzionale, era diventata te



