Con il 67 per cento dei voti favorevoli i cubani approvano il nuovo Codice della famiglia che tra le altre cose garantisce matrimoni e adozioni gay, e la maternità surrogata.

Lo ha annunciato la presidente del Consiglio elettorale nazionale (Cen), Alina Balseiro, secondo quanto riportato dall’agenzia statale Prensa Latina. Balseiro ha affermato che, sebbene il conteggio debba ancora concludersi in alcuni collegi di tre province, il Cen convalida questi risultati come «validi e irreversibili».

Circa il 68 per cento degli aventi diritto di voto si sono recati alle urne. Tuttavia, secondo i media indipendenti l’astensionismo sarà maggiore di quello delle altre consultazioni referendarie che si sono tenute nel paese.

L’ultimo referendum a Cuba si è tenuto nel 2019 e ha visto la partecipazione dell’84,4 per cento della popolazione.

Il codice della Famiglia

La riforma è stata varata dopo una lunga consultazione all’interno delle isitituzioni politiche che ha anche visto la partecipazione diretta dei cittadini. La repubblica socialista cubana è il nono paese dell’America Latina a legalizzare l’unione tra persone dello stesso sesso dopo Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Uruguay, Ecuador, Costa Rica e alcuni stati del Messico.

Il testo pone rilievo anche ai temi legati alla violenza domestica, agli abusi fisici, morali, economici e psicologici, oltre che ai diritti dei bambini e degli adolescenti facendo più attenzione alla loro dignità e alla loro integrità fisica e mentale.

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