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Dieci giorni di surreale lockdown nella ex capitale del Califfato

  • Nella piazza di Raqqa i negozi hanno appena rialzato le serrande. Hell Square è stata in lockdown insieme al resto dell’ex “capitale” dello Stato islamico fino allo scorso 5 dicembre.
  • Ma per la grandissima maggioranza della popolazione, il Covid è l’ultimo dei problemi. L’indifferenza della gente rischia di ingigantire un problema che si sta aggiungendo con prepotenza alla lunga lista di criticità che attanagliano Raqqa e tutto il nord est della Siria.
  • «Anche quando accusano i sintomi, molti li nascondono e non si fanno visitare» spiega Kassar Al Ali, capo del Committee of Health di Raqqa.

Nella piazza di Raqqa dove l’Isis impalava le teste dei suoi avversari, i negozi hanno appena rialzato le serrande. Hell Square, come era stata soprannominata negli anni della dominazione jihadista, è stata in lockdown insieme al resto dell’ex “capitale” dello Stato islamico fino allo scorso 5 dicembre. Come nelle nostre zone rosse le uniche attività permesse erano quelle essenziali e uscire dalla propria abitazione era teoricamente proibito. Ma tra i palazzi del centro non è raro vedere appart

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