- Un recente libro di Darren Byler esplora le frontiere delle nuove forme di discriminazione e repressione hi-tech che si sperimentano in Cina, nella regione autonoma dello Xinjiang, ai danni delle minoranze etniche e religiose.
- Numerosi parlamenti hanno già denunciato lo stato delle cose accusando il regime di Pechino di genocidio nei confronti della minoranza musulmana degli uiguri. Non è il caso del parlamento italiano.
- Le Nazioni unite non hanno preso alcuna misura nonostante cinquanta esperti indipendenti, oltre un anno e mezzo fa, avessero già segnalato la gravità della situazione cinese.
Vera Zhou, Qelbinur, Erbaqyt, Gulzira. Questi sono solo alcuni dei nomi e delle storie in cui è possibile imbattersi se si legge il recente libro di Darren Byler, dal titolo sicuramente evocativo, In the camps. China’s high-tech penal colony (Columbia Global Reports, 2021). Nel libro di Byler si esplorano le frontiere delle nuove forme di discriminazione e repressione hi-tech che si sperimentano in Cina, nella regione autonoma dello Xinjiang, ai danni delle minoranze etniche e religiose. L’



