Un giorno dopo l’attacco contro la regione di Kharkiv il bilancio è di 51 morti: oltre metà degli abitanti del villaggio di Hroza. Il missile ha colpito una veglia funebre per un soldato ucciso in combattimento e ha causato la più grave strage di civili avvenuto quest’anno.

«Un crudele crimine russo», lo ha definito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, mentre messaggi di solidarietà e di condanna arrivavano dai principali leader europei e dalla Casa Bianca. Ma venerdì mattina, a poche ore dall’attacco su Hroza, altri due Iskander russi hanno colpito il centro di Kharkiv, uccidendo due persone, tra cui un bambino di 10 anni, e ferendone altre 30.

Un attacco premeditato?

L’attacco ha suscitato orrore non solo per il numero di vittime senza precedenti da oltre un anno, ma anche per la sua futilità. Hroza si trova oltre 35 chilometri dietro la linea del fronte, lontano da qualsiasi evidente obiettivo militare o industriale, ha detto la polizia di Kharkiv e hanno confermato diversi giornalisti internazionali sul posto.

Il missile Iskander che secondo gli ucraini sarebbe stato utilizzato nell’attacco è un’arma sofisticata e precisa, utilizzata per colpire rapidamente obiettivi militari prima che abbiano il tempo di cambiare posizione. Secondo il procuratore capo di Kharkiv, forse i russi credevano che un grosso numero di militari ucraini avrebbe partecipato alla veglia per il loro commilitone.

Secondo il ministro dell’Interno ucraino, Igor Klimenko, è possibile che uno dei residenti abbia avvertito le forze armate russe della possibilità di colpire rapidamente una grande concentrazione di persone nel villaggio. Non è la prima volta che i russi attaccano intenzionalmente o meno obiettivi civili.

L’8 aprile del 2022 un missile ha colpito la stazione di Kramatorsk, affollata di profughi in fuga dall’Ucraina orientale, uccidendo 63 persone, mentre resta ancora un mistero il bilancio dei morti contro l’attacco al teatro di Mariupol, dove una grande scritta “bambini” disegnata sul piazzale antistante segnalava la presenza di civili.

A volte, attacchi inizialmente attribuiti ai russi si sono rivelati causati da errori ucraini, come quello dello scorso settembre a Kostiantynivka, dove 15 persone sono morte a causa – secondo le indagini del New York Times – di un missile ucraino andato fuori rotta.

La solidarietà

L’attacco ha avuto l’effetto secondario di generare una nuova ondata di solidarietà per l’Ucraina, dopo settimane di difficili relazioni con gli alleati. La Casa Bianca ha definito l’attacco «incredibile e raccapricciante» e ha annunciato un importante discorso del presidente Joe Biden sul futuro degli aiuti militari al paese – al momento bloccati dal Congresso.

La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock ha detto che dopo l’attacco il suo paese «continuerà a fare tutto ciò che è necessario per proteggere l’Ucraina dagli attacchi terroristici della Russia». Il governo austriaco ha convocato l’ambasciatore russo per avere chiarimenti sull’attacco. Altre dichiarazioni di solidarietà sono arrivate a Zelensky, che si trova a Granada, in Spagna, per partecipare a un vertice europeo.

L’incontro aveva già prodotto risultati prima della notizia dell’attacco. La Germania, ad esempio, invierà in Ucraina un nuovo sistema di missili per la difesa aerea Patriot mentre la Svezia ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti. La violenza dell’attacco e l’impatto che ha avuto la notizia di un così alto numero di morti potrebbero contribuire a sbloccare altre questioni che si trascinano da tempo. Come la consegna dei missili tedeschi a lungo raggio Taurus.

Fatica da Ucraina

L’attacco di Kharkiv arriva dopo settimane difficili per l’Ucraina. Il fronte dei paesi del cosiddetto “sud del mondo” è sempre più stanco della guerra e chiede urgentemente la pace in nome delle conseguenze che il conflitto sta avendo sulle economie.

Nel frattempo, le relazioni dell’Ucraina con la Polonia, uno dei suoi più convinti sostenitori, hanno raggiunto il punto più basso dall’inizio della guerra a causa soprattutto di una disputa sul grando. La scorsa settimana, la vittoria dei nazional-populisti di Robert Fico alle elezioni in Slovacchia ha già spinto il governo uscente a interrompere gli aiuti militari al paese.

Nel frattempo, il fronte militare rimane statico. La controffensiva ucraina in corso dallo scorso giugno rimane bloccata sullo stesso fronte in cui si combatte da quattro mesi. In Ucraina, come nel resto d’Europa, le temperature sono ancora fuori stagione, con massime che restano ancora poco sotto i 20 gradi.

Ma l’inverno si avvicina e così la stagione degli attacchi russi contro le infrastrutture elettriche del paese. Gli esperti di energia prevedono per gli ucraini un secondo inverno di blackout programmati nelle principali città del paese, compresa la capitale.

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