gli accordi siglati ad ankara

Draghi ed Erdogan fanno gli alleati sulla Libia e sull’ingresso in Europa

Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved
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  • Per il presidente turco Erdogan, il premier italiano è «il mio amico Draghi». E del resto per Draghi, seduto al suo fianco ad Ankara, la Turchia è «partner, amica, alleata» dell’Italia. L’eco della parola «dittatore» uscita dalla bocca di Draghi qualche tempo fa, è ormai impercepibile per il governo, tutto concentrato sulla «cooperazione». 
  • Nello stesso giorno in cui il premier greco mette in guardia l’Ue sui rischi che non solo Putin, ma anche la Turchia rappresenta, per la sua politica aggressiva nel Mediterraneo orientale, intanto il premier italiano è focalizzato su un altro spicchio di Mediterraneo, e cioè la Libia.
  • Non ci sono solo i nove accordi appena stilati con la Turchia, che spaziano dalle armi alle imprese, ma pure il tema migratorio, la sintonia sullo scacchiere libico. E il sostegno del governo Draghi all’ingresso della Turchia nell’Ue. 

Per il presidente turco Recep Tayyp Erdogan, il premier italiano è «il mio amico Draghi». E del resto per Draghi, seduto al suo fianco ad Ankara, la Turchia è «partner, amica, alleata» dell’Italia. L’eco di quella parola, «dittatore», uscita dalla bocca di Draghi ad aprile 2021, è ormai impercepibile per il governo, tutto concentrato sulla «cooperazione». Anche il ricatto di Erdogan a Svezia e Finlandia perché consegnino i curdi che lui chiama «terroristi» finisce fuori scena, durante il summit

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