Dopo giorni di attesa i risultati ufficiali delle elezioni svedesi confermano quello che è già emerso con il 95 per cento dei voti scrutinati: ha vinto la coalizione del centrodestra. Un risultato che ha portato nella serata di ieri alle dimissioni della premier socialdemocrartica Magdalena Andersson, che negli ultimi mesi ha portato avanti il processo di adesione del paese alla Nato. «Domani chiederò di dimettermi dai miei doveri di primo ministro e, successivamente, la responsabilità ricadrà sul presidente del parlamento», ha detto Andersson. 

I risultati erano in bilico fino all’ultimo, mancava ancora il conteggio dei voti dei cittadini svedesi residenti all’estero che però hanno confermato la vittoria del centrodestra con il 49,6 per cento dei voti a cui vanno 176 seggi parlamentari. Il centrosinistra si ferma al 48,9 per cento e 174 deputati.

L’ascesa della destra

Il partito dei Socialdemocratici è stato quello più votato con circa il 30 per cento delle preferenze all’interno della coalizione del centrosinistra, mentre in seconda posizione con il 20 per cento dei voti ci sono i Democratici svedesi, partito di discendenza neofascista che ottiene il risultato migliore della sua storia alle elezioni legislative.

All’interno della coalizione del centrodestra i Moderati ottengono invece il 19 per cento dei voti. Da giorni si discute di un possibile incarico di premier affidato al suo leader Ulf Kristersson, piuttosto che al capo dei Democratici svedesi Jamie Akesson che non gode di ampio consenso all’interno della coalizione.

«Ora comincia il lavoro per far sì che la Svezia funzioni bene di nuovo», ha scritto Akesson in un post su Facebook, dopo l’ufficializzazione della vittoria, promettendo che saranno «una forza costruttiva e di iniziativa». Lo saranno soprattutto in tema immigrazione, su cui hanno spinto molto durante la campagna elettorale e che ha garantito ai Democratici svedesi un buon bacino di voti.

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