Gli exit poll delle elezioni in Svezia per il rinnovo del parlamento di Stoccolma certificano per il momento la vittoria alla coalizione di destra. Con oltre il 90 per cento dei voti scrutinati, i quattro partiti hanno ottenuto circa 176 seggi su 349. La sinistra, invece, ne ha ottenuti 173. Tuttavia, per avere un risultato definitivo bisognerà aspettare la giornata di mercoledì quando verranno conteggiati i voti degli svedesi residenti all’estero.

«In questo momento sembra che ci sarà un cambio di potere», ha detto Jimmie Åkesson, leader dei Democratici svedesi leader dell’estrema destra, in un discorso ai membri del partito. Mentre il primo ministro socialdemocratico in carica, Magdalena Andersson, ha chiesto pazienza ai suoi sostenitori invitandoli a «lasciare che la democrazia faccia il suo corso».

Per la prima volta i Democratici svedesi rischiano di ottenere più del 20 per cento dei voti e diventare il secondo partito del paese, incassando una forte influenza nella decisione del prossimo governo che dovrebbe essere guidato dal leader dei Moderati a capo della coalizione Ulf Kristersson.

La scalata al potere della destra

Il partito guidato da Åkesson è emerso dal movimento neonazista svedese a metà degli anni Novanta e più volte è stato accusato di estremismo. Nelle ultime nove elezioni generali ha sempre aumentato i suoi consensi, e anche se gli altri partiti di destra della coalizione (liberali e cristiani democratici) hanno detto che non hanno intenzione di formare un governo con i Democratici svedesi, l’oltre 20.7 per cento di voti ottenuti gli conferisce una posizione di forza. «Il nostro obiettivo è sedere al governo. Il nostro obiettivo è una maggioranza di governo. E ora sembra proprio che vada tutto bene», ha detto Åkesson ieri sera.

Lo storico risultato è stato ottenuto anche grazie a una pervasiva campagna elettorale contro l’immigrazione, in un momento in cui i socialdemocratici affrontano un periodo politico delicato soprattutto per via della guerra in Ucraina che ha spinto i leader politici ha chiedere l’adesione alla Nato.

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