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Nella capitale curda la sconfitta di Erdogan sembra già una certezza

  • A Diyarbakir, nel sud-est del paese, il successo dell’opposizione e della coalizione del partito curdo Hdp e della Sinistra verde è dato per scontato. La città è tappezzata di manifesti dello Yesil sol, mentre quelli del presidente uscente sono per lo più strappati.
  • Il controllo del governo centrale però continua a farsi sentire. Le forze dell’ordine hanno blindato il comizio finale della coalizione filo-curda a cui hanno preso parte migliaia di persone scese in piazza per dire basta all’era Erdogan.
  • I pronostici dei sondaggi però continuano ad essere incerti. Secondo alcuni istituti l’opposizione potrebbe raggiungere il 51 percento al primo turno, mentre altri danno per scontato il ballottaggio.

L’ulivo viola e verde simbolo dell’opposizione filo-curda è onnipresente a Diyarbakir, capitale del Kurdistan turco. Piccole bandiere dallo sfondo bianco, viola, verde, rosso o giallo si alternano lungo i fili tirati da un palazzo all’altro del centro, mentre nelle vie più periferiche enormi cartelloni elettorali invitano i cittadini a votare per l’unico partito che qui sembra davvero contare e che ha chiuso la campagna elettorale con un comizio pubblico tanto partecipato quanto blindato. Ma

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