Malgrado le esecuzioni capitali siano sempre abbastanza frequenti negli Stati Uniti (nel 2023 ne sono state eseguite 24), quella avvenuta qualche giorno fa in Alabama ha suscitato un sentimento di orrore in tutto il mondo.

Lo stesso presidente Biden è apparso turbato e imbarazzato. L’Unione Europea ha espresso «profondo rammarico per l'esecuzione di Kenneth Eugene Smith avvenuta nello stato dell’Alabama, costretto a respirare azoto puro». Una dolorosissima agonia durata 22 minuti.

Gli scienziati hanno preso la parola contro questa pratica, hanno letto la procedura e hanno confermato che si tratta di un metodo di esecuzione crudele. Gli esperti delle Nazioni Unite lo hanno equiparato alla tortura. Il metodo è stato introdotto anche da Oklaoma e Mississippi. Un metodo che nel giorno della memoria ci ricorda gli esperimenti disumani di Josef Mengele nel campo di concentramento di Auschwitz. Stranamente non si è udita alcuna voce di condanna da parte del Vaticano.

Un anno fa, su queste colonne ci si è chiesto se gli Stati Uniti fossero un paese democratico. I dubbi nascevano da norme e principi che non si possono considerare patrimonio di un paese democratico. In otto stati vige ancora pena di morte che troviamo ancora in stati come l’Arabia Saudita o la Bielorussia. Nelle costituzioni dei paesi democratici si afferma il rispetto della vita umana, non il diritto di toglierla.

Nel far west

Negli Stati Uniti i privati possono acquistare e detenere armi. Nel 2008 una pronuncia della Corte suprema ha stabilito che possedere armi per gli americani è un diritto. Siamo ancora nel Far West. Così spesso avvengono stragi dove le vittime sono bambini e adolescenti.

Per quanto riguarda l’istruzione, a livello statale e locale la spesa in istruzione è finanziata dalle tasse, quindi gli stati più ricchi avranno scuole pubbliche migliori, trasferendo così disuguaglianze economiche e sociali esistenti sul sistema scolastico. Ma l’istruzione ad alto livello è permessa solo ai ricchi. Negli Stati Uniti esiste ancora un evidente razzismo verso gli afro-americani e i messicani, che si palesa spesso nelle violenze delle forze dell’ordine alle quali sono concessi eccessivi poteri.

Welfare. Negli Stati Uniti i programmi di salute pubblica, come Medicare e Medicaid, sono destinati solo alla popolazione indigente. Le altre persone devono provvedere loro stesse, o il loro datore di lavoro, a stipulare una polizza assicurativa privata per le spese mediche, polizza assai costosa perché il costo della sanità americana è il più alto nel mondo.

La stessa identica cosa avviene per l’assicurazione pensionistica, attuata attraverso il Social Security Trust Fund, che da sola non garantisce un futuro economicamente indipendente. Bisogna allora sottoscrivere un piano pensionistico privato molto costoso che non tutti possono permettersi.

Quindi, assistenza sanitaria e assicurazione pensionistica sono fonti di disuguaglianze sociali rilevanti che un paese democratico non dovrebbe permettere. Un anno fa si concluse che gli Stati Uniti sono una democrazia incompiuta, ma oggi, dopo quanto avvenuto in Alabama, il giudizio è più severo: gli Stati Uniti sono una democrazia fortemente ammalata.

Oggi, infatti, vi sono altri dubbi che peggiorano lo scenario che abbiamo davanti. Ci si chiede, ad esempio, come un paese veramente democratico possa pensare di rieleggere alla Casa Bianca Donald Trump, pluricondannato dalle corti americane e accusato di aver favorito nel gennaio 2021 l’assolto a Capitol Hill, tempio della democrazia americana.

La democrazia vive con un equilibrio molto delicato e instabile che in questo momento sta subendo attacchi da parte dei nazionalisti di tutto il mondo. La democrazia americana, anche in considerazione dei forti poteri attribuiti al presidente, potrebbe risultare meno solida di quello che si crede.

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