La rivolta dei giovani francesi contro la morte del 17enne Nahel avvenuta per mano di un poliziotto durante un controllo stradale sembra perdere intensità. La sesta notte consecutiva di protesta ha visto una situazione tranquilla in quasi tutto il paese, con soli 78 fermi preventivi rispetto ai centinaia di arresti dei giorni scorsi. Nel pomeriggio, la nonna del minore aveva lanciato un appello ai media: «Alla gente che sta distruggendo tutto, io dico che non rompano le vetrine, che non distruggano le scuole, gli autobus. Fermatevi, sono delle mamme che prendono l'autobus, ci sono delle mamme per la strada».

Alcuni momenti di tensione si sono registrati ieri sera a Neully-sur-Marne, a est di Parigi, con qualche gruppo di giovani disperso dalla polizia con gas lacrimogeni. A Lione, invece, le forze dell’ordine hanno disperso una manifestazione organizzata da gruppi legati all’estrema destra.

Intanto sono state emanate le prime condanne nei confronti di due manifestanti che erano stati arrestati nella notte tra il 29 e il 30 giugno a Saint-Germain-le's-Corbeil per aver dato fuoco a barricate e infranto vetri in strada per rallentare l'avanzata della polizia. Quattro mesi di carcere con la condizionale e 140 ore di servizio alla comunità con obbligo di seguire un corso di educazione civica.

È stato invece aperto un fascicolo di indagine con l’accusa di tentato omicidio contro ignoti per cercare di capire chi sia stato ad aver lanciato un auto in fiamme contro la casa di un sindaco. Nell’evento sono rimasti feriti la moglie e uno dei bambini.

La riunione del governo Macron

Emmanuel Macron ha tenuto ieri una riunione straordinaria insieme ai membri del governo per discutere della situazione. Il presidente francese ha chiesto ai suoi ministri di «continuare a fare tutto il possibile per ripristinare l'ordine e garantire il ritorno alla calma». Il leader dell’Eliseo ha anche detto che «il governo deve continuare a stare al fianco della polizia, dei gendarmi, dei magistrati, dei cancellieri dei tribunali, dei vigili del fuoco e dei rappresentanti eletti che si sono mobilitati giorno e notte per cinque giorni».

Nella giornata di domani, Macron incontrerà anche i sindaci delle città più colpite dagli scontri.

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