Si apre l’ultima giornata del G7 dei ministri degli Esteri a Capri. Nella notte è avvenuto l’attacco israeliano contro l’Iran che da giorni era al centro del dibattito tra gli Stati Uniti e lo Stato ebraico. Al tavolo del G7 il segretario di Stato americano Antony Blinken ha condiviso con i partner le informazioni a sua disposizione sull’azione militare di Israele. Nel documento finale i passaggi più importanti riguardano la situazione in Medio Oriente, in cui si chiede all’Iran di «cessare con gli attacchi» e a tutti gli attori coinvolti di lavorare per una «de-escalation», e la guerra in Ucraina, con i ministri concordi nel condannare nuovamente la Russia e nel promettere nuovi aiuti a Kiev.

PUNTI CHIAVE

13:26

Il documento finale sull'Ucraina: «La Russia paghi i danni»

13:24

Il documento finale sul Medio Oriente: «L'Iran cessi i suoi attacchi»

11:18

Al G7 si discute dell'attacco israeliano all'Iran avvenuto nella notte

14:36

Il documento finale sui migranti: «Lavoreremo per ridurre la migrazione irregolare»

«I paesi di origine, transito e destinazione devono lavorare insieme per fermare il traffico di migranti e la tratta di esseri umani e sostenere la dignità e il valore della persona umana, in linea con la Carta delle Nazioni Unite. Lavoreremo per ridurre la migrazione irregolare e prevedere una migrazione regolare, sicura e ordinata sulla base delle pertinenti normative nazionali sovrane». Lo si legge nel documento finale dei ministri degli Esteri del G7 e dell'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione europea.  «La migrazione irregolare - si legge - deve essere affrontata in modo integrato, globale ed equilibrato, in uno spirito di responsabilità e impegno congiunti, in conformità con il diritto internazionale e nel pieno rispetto dei diritti umani. Sosterremo i nostri partner nell’affrontare le cause profonde dell’instabilità in Africa e in altre regioni e paesi di origine, promuovendo al contempo un ciclo di crescita fondato sull’enorme potenziale del continente, in particolare in vista di una transizione giusta e pulita e di una crescita dell’accesso all’energia elettrica, offrendo soluzioni alternative alla migrazione irregolare. Collettivamente, affronteremo i fattori che determinano la migrazione, anche attraverso un migliore sfruttamento e coordinamento dei nostri finanziamenti per lo sviluppo e il clima; sostenendo gli Stati fragili e afflitti da conflitti; rafforzando la capacità internazionale di affrontare il cambiamento climatico, i conflitti, la povertà di apprendimento e altri fattori che determinano la migrazione. Siamo pronti a costruire sinergie tra le iniziative di tutti i partner e le istituzioni».

13:31

Blinken: «Non abbandoneremo l'Ucraina»

Nella sua conferenza finale al termine del G7, il segretario di Stato Usa Blinken ribadisce la posizione degli Stati Uniti sull'Ucraina: «Putin spera che abbandoneremo Kiev, ma non accadrà».

Sul Medio Oriente: «L'unico ostacolo che divide i cittadini civili palestinesi da un cessate il fuoco è Hamas, ma i nostri obiettivi sono chiari: due popoli, due Stati». Blinken poi ha ribadito che gli Stati Uniti non sono stati coinvolti negli attacchi di questa notte di Israele all'Iran. E poi un passaggio sulla Cina, dove Blinken si recherà nei prossimi giorni: «Pechino dichiara che vuole avere buone relazioni con l'Europa, ma non può minare la sicurezza europea».

Al termine della conferenza stampa, il segretario di Stato statunitense ha ringraziato la premier Giorgia Meloni «per la leadership dimostrata, per l'impegno dimostrato. Insieme stiamo aiutando l'Ucraina a mettersi su un percorso a lungo termine dove può rimettersi in piedi dal punto di vista militare, democratico, politico. Oltre 30 Paesi si stanno impegnando i negoziati e anzi alcuni hanno già concluso dei negoziati con l'Ucraina per quanto riguarda delle misure e dei pacchetti di sicurezza»

13:26

Il documento finale sull'Ucraina: «La Russia paghi i danni»

«La Russia deve pagare per i danni e la devastazione che sta causando in Ucraina». I beni congelati rimarranno immobilizzati, ma i paesi del G7 continueranno a esplorare «tutte le strade possibili per aiutare l'Ucraina a ottenere un risarcimento, in linea con i nostri rispettivi sistemi giuridici e il diritto internazionale». Lo si legge nel documento finale diffuso dal termine della riunione dei ministri degli Esteri del G7 a Capri.

13:24

Il documento finale sul Medio Oriente: «L'Iran cessi i suoi attacchi»

I sette ministri degli Esteri del G7, insieme all'Alto Rappresentante dell'Unione europea Borrell, hanno «chiesto che l'Iran e i gruppi alleati cessino i loro attacchi». In un comunicato al termine della riunione a Capri i ministri hanno sottolineato che «il governo iraniano verrà considerato responsabile delle sue azioni destabilizzanti''. I ministri degli Esteri del G7 si sono poi detti «pronti ad adottare ulteriori sanzioni o altre misure, ora e in risposta a diverse iniziative destabilizzanti». I ministri hanno quindi condannato «con la massima fermezza l'attacco diretto e senza precedenti dell'Iran contro Israele nell'aprile scorso». In un comunicato al termine della riunione a Capri i ministri hanno sottolineato che «si è trattato di un'escalation pericolosa, poiché l'Iran ha lanciato centinaia di missili balistici, missili da crociera e droni». Viene quindi espresso la condanna per «il sequestro iraniano, in violazione del diritto internazionale, della nave mercantile battente bandiera portoghese Msc Aries vicino allo Stretto di Hormuz. Chiediamo il rilascio immediato della nave, del suo equipaggio e del carico».

Il documento, poi, ribadisce la contrarietà del G7 all'operazione israeliana a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza: «Ribadiamo la nostra opposizione ad un'operazione militare su vasta scala a Rafah, che avrebbe conseguenze catastrofiche sulla popolazione civile. Ribadiamo il nostro appello per un piano credibile e attuabile per proteggere la popolazione civile locale e rispondere ai loro bisogni umanitari».

11:18

Al G7 si discute dell'attacco israeliano all'Iran avvenuto nella notte

L'ultima giornata del G7 si è aperta con la discussione al tavolo dei ministri degli Esteri dell'attacco israeliano all'Iran, al centro delle discussioni dello Stato ebraico con l'alleato statunitense. Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha dato agli altri membri del G7 le informazioni che gli Stati Uniti hanno sull'attacco israeliano. Si attende una dichiarazione del G7 in cui l'azione militare sarà definita «limitata» e in cui si invitano Israele e Iran alla moderazione. 

Funzionari iraniani riferiscono al New York Times che l'attacco israeliano ha colpito una base militare vicina alla città di Isfahan, nell'Iran centrale. Le autorità iraniane sembrano minimizzare l'attacco, gli analisti parlano di un tentativo di de-escalation. 

L'attacco è stato lanciato in risposta all'operazione iraniana della notte tra sabato 13 e domenica 14 aprile, quando Teheran aveva lanciato centinaia di missili e droni, a sua volta come rappresaglia per l'uccisione di alcuni esponenti dei Guardiani della rivoluzione che si trovavano a Damasco in Siria, in un edificio della sede diplomatica.

10:55

La seconda giornata del G7

Giovedì alla seconda giornata del G7 si sono affrontati i temi delle tensioni tra Iran e Israele, degli aiuti all'Ucraina e dei rapporti con il continente africano. Oltre ai ministri degli Esteri che si trovano sull'isola, sono arrivati ieri a Capri anche il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, il segretario della Nato, Jens Stoltenberg e il ministro degli Esteri della Mauritania e presidente dell'Unione africana Mohamed Merzoug.

  • Tutti i membri del G7 invitano Israele e Iran alla moderazione, il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha ribadito il sostegno dell'Italia a Israele ma «vogliamo una de-escalation in quell’area. Siamo tutti portatori di questa iniziativa di pace».
  • La condanna degli attacchi iraniani si accompagnano all'imposizione all'Iran di nuove sanzioni. Il capo della diplomazia europea Josep Borrel ha aggiunto: «Il sistema di sanzioni contro le componenti per produrre droni e missili già esiste, è necessaria la revisione di questo sistema per ampliarlo e renderlo più efficiente».
  • Altro tema è stato il sostegno all'Ucraina: «Aiutare Kiev», ha sottolineato Tajani, «significa lavorare per la pace. Sostenere l’Ucraina significa puntare poi a un tavolo di pace, ma se l’Ucraina perde Putin non si siederà mai al tavolo». Kuleba ha chiesto ai paesi del G7 di fornire al paese i sistemi anti-aereo Patriot e Samp-T, gli unici sistemi in grado di intercettare i missili balistici russi e «cambiare le sorti della guerra». L'appello di Kuleba agli altri membri del G7 arriva in un momento in cui gli aiuti statunitensi per Kiev sono bloccati da settimane al Senato americano, a causa dell'opposizione di un gruppo repubblicano.

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