Cnn: «Possibile rilascio degli ostaggi domenica o lunedì». 300mila persone sono tornate, secondo la protezione civile della Striscia, a Gaza City dall’inizio della tregua. L'Onu ha ricevuto il via libera da Tel Aviv per iniziare a far entrare massicci aiuti a partire da domenica. In Libano gli attacchi dell’Idf hanno ucciso una persona
Se Donald Trump si dice fiducioso sulla tenuta del cessate il fuoco a Gaza – «Penso che reggerà. Sono tutti stanchi di combattere» – l’agenzia di stampa palestinese Wafa scrive che nella Striscia sono morti 19 palestinesi, nonostante l’annunciato accordo di cessate il fuoco. Il presidente statunitense ha poi aggiunto che «c’è consenso» anche su «gran parte» della fase due del piano per Gaza. È iniziato il trasferimento dei detenuti palestinesi che verranno rilasciati nell’ambito del piano Trump firmato da Israele e Hamas. Lo riporta la tv pubblica israeliana Kan.
Il Libano «ancora una volta» è stato «bersaglio di un’aggressione israeliana odiosa contro le installazioni civili, senza giustificazione né pretesto», ha denunciato il presidente libanese Joseph Aoun, dopo gli attacchi notturni israeliani in cui è morta una persona.
PUNTI CHIAVE
19:10
Hamas non sarà alla cerimonia di lunedì per la firma dell'accordo
15:29
Dal 7 ottobre 2023 a Gaza almeno 67.682 morti e 170mila feriti
13:54
La protezione civile di Gaza: "300mila tornati a Gaza City da tregua"
12:50
I detenuti palestinesi sono stati trasferiti in due carceri per il rilascio
12:08
Cnn, possibile rilascio ostaggi tra domenica e lunedì
11:04
Onu, ricevuto l'ok da Israele, da domani aiuti dentro Gaza
10:46
Media, il summit in Egitto sarà presieduto da Sisi e Trump
10:15
Media, "iniziato trasferimento degli ergastolani palestinesi"
Witkoff e Kushner alla manifestazione del forum delle famiglie a Tel Aviv
Gli inviati statunitensi Steve Witkoff e Jared Kushner, genero del presidente statunitense Donald Trump, hanno partecipato a una manifestazione nella Piazza degli Ostaggi di Tel Aviv organizzata dal Forum delle Famiglie degli Ostaggi e dei Dispersi, ente che ha rappresentato le istanze dei cari di coloro che erano stati rapiti e portati a Gaza il 7 ottobre 2023, in occasione del loro rilascio, previsto entro inizio settimana prossima. I militanti di Hamas dovrebbero rilasciare 48 ostaggi, di cui 20 ritenuti vivi, nell'ambito dell'accordo di cessate il fuoco con Israele.
Hamas non sarà alla cerimonia di lunedì per la firma dell'accordo
Hamas non parteciperà alla cerimonia per la firma dell'accordo di pace a Gaza prevista lunedì in Egitto. Lo ha detto Hossam Badran, membro dell'ufficio politico di Hamas, in un'intervista all'Afp. La proposta che i membri dell'organizzazione lascino la Striscia di Gaza nell'ambito del piano è "assurda", ha detto, sottolineando che "la seconda fase del piano Trump, come è chiaro dai punti stessi, contiene molte complessità e difficoltà". Qualora il piano dovesse fallire e la guerra a Gaza dovesse riprendere, ha aggiunto Badran nell'intervista, Hamas "respingerà l'aggressione" di Israele. "Speriamo di non tornare" alla guerra, ma "il nostro popolo palestinese e la forza di resistenza affronteranno senza dubbio e useranno tutte le loro capacità per respingere questa aggressione se questa battaglia verrà imposta", ha proseguito nel corso dell'intervista.
L'alto funzionario ha, quindi, concluso che Hamas non parteciperà alla firma formale dell'accordo di pace per Gaza in Egitto la prossima settimana, evento a cui prenderà parte anche Trump: "la questione della firma ufficiale... non saremo coinvolti", ha detto Badran, aggiungendo che Hamas "ha agito principalmente attraverso mediatori qatarioti ed egiziani" durante i colloqui per il cessate il fuoco in Egitto.
L'ipotesi del genio militare italiano per sminare Gaza
Rimuovere mine terrestri e ordigni bellici a Gaza grazie anche al supporto del genio militare dell'Esercito italiano. È una delle ipotesi in campo in merito alla presenza di militari italiani nel dopoguerra della Striscia. Lo apprende l'Ansa da fonti informate, secondo cui tutto è legato agli esiti dei colloqui dei prossimi giorni ed eventuali risoluzioni delle Nazioni Unite.
Macron lunedì sarà in Egitto per la firma del piano Trump
Il presidente francese Emmanuel Macron si recherà lunedì in Egitto per la firma dell'accordo di pace tra Israele e Gaza. Lo riferisce Bfmtv, citando fonti dell'Eliseo. Nell'occasione Macron "esprimerà il suo pieno sostegno all'attuazione dell'accordo che segna la prima fase del piano di pace, un accordo ottenuto dal presidente Trump, dal Qatar, dall'Egitto e dalla Turchia e che mira a stabilire un cessate il fuoco permanente, liberare tutti gli ostaggi e garantire il pieno ripristino degli aiuti umanitari a Gaza", ha comunicato la presidenza.
Funzionario di Hamas: "Il disarmo è fuori discussione"
Il disarmo di Hamas, previsto nell'ambito del piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per porre fine alla guerra è "fuori discussione", ha dichiarato all'Afp un alto funzionario del movimento islamista palestinese. "La proposta di consegna delle armi è fuori discussione e non è negoziabile", ha dichiarato il funzionario a condizione di anonimato. La seconda fase di questo piano in venti punti, al centro dei disaccordi tra Israele e Hamas, riguarda il disarmo del movimento islamista, l'esilio dei suoi combattenti e la prosecuzione del ritiro graduale di Tel Aviv dalla Striscia.
Al Jazeera, smantellato un sito Gaza Humanitarian Foundation
Secondo un giornalista di Al Jazeera presente nel corridoio di Netzarim, che divide da est a ovest la Striscia di Gaza, il sito della Gaza Humanitarian Foundation (Ghf) che era presente nelle vicinanze è stato smantellato nell'ambito del ritiro del'esercito israeliano dall'area, previsto dall'accordo sulla prima fase del piano di pace del presidente americano Donald Trump.
Operativa dalla fine dello scorso maggio, la Ghf è stata duramente criticata per i metodi usati per la consegna degli aiuti umanitari alla popolazione e centinaia di palestinesi sono rimasti uccisi nei pressi dei suoi siti.
Media, martedì la riapertura del valico di Rafah
Una fonte egiziana ha dichiarato all'emittente saudita Al-Arabiya che il valico di Rafah tra la Striscia di Gaza e l'Egitto riaprirà martedì prossimo. Secondo la fonte, il valico sarà usato per far uscire da Gaza le persone che necessitano di cure mediche e per far rientrare i palestinesi fuggiti dalla Striscia all'inizio della guerra che desiderano tornare. Non sarà invece usato per far entrare aiuti umanitari.
Dal 7 ottobre 2023 a Gaza almeno 67.682 morti e 170mila feriti
Sono almeno 67.682 le persone morte e 170.033 i feriti negli attacchi delle forze di difesa israeliane e Gaza, a partire dal 7 ottobre 2023. Lo riporta l'agenzia di stampa Wafa, che cita fonti ospedaliere. Nelle ultime 24 ore sono arrivati negli ospedali i corpi di 151 morti e 72 feriti.
La protezione civile di Gaza: "300mila tornati a Gaza City da tregua"
La protezione civile della Striscia, gestita da Hamas, stima che "300mila palestinesi" siano tornati a Gaza City dall'inizio della tregua, ma lamenta che non ci sono abbastanza tende o case per accogliere gli sfollati. Nelle ultime ore, si afferma, sono stati recuperati dalla macerie in tutta la Striscia 150 cadaveri ma mancano all'appello altre 9.500 persone considerate "disperse".
Unicef, in 2 anni oltre 56mila minori hanno perso uno o entrambi i genitori
"L'Unicef accoglie con favore il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, che offre speranza ai bambini palestinesi che hanno sofferto per due anni di una guerra terribile". Lo dichiara la direttrice generale dell'Unicef Catherine Russell spiegando che l'Agenzia "ha più di 1.300 camion pronti a trasportare tende, prodotti alimentari, medicinali essenziali e vaccini, kit didattici e ricreativi, acqua e forniture igienico-sanitarie. Abbiamo personale e partner dedicati sul campo che stanno facendo la differenza nella vita dei bambini. Tutte le parti devono garantire che le operazioni umanitarie delle Nazioni Unite possano riprendere immediatamente e in sicurezza su larga scala".
"È fondamentale che le parti rispettino i termini dell'accordo e garantiscano che il cessate il fuoco sia rispettato, mantenuto e porti a una pace duratura, e che tutti gli ostaggi nella Striscia di Gaza siano rilasciati in modo sicuro e dignitoso", aggiunge Russell ricordando che "due anni di bombardamenti e combattimenti hanno provocato una devastazione catastrofica in tutta la Striscia di Gaza: secondo le stime, oltre 64.000 bambini sono stati uccisi o feriti e case, ospedali e scuole sono stati distrutti. I servizi essenziali sono collassati e le necessità umanitarie sono immense".
"In alcune zone della Striscia di Gaza è stata dichiarata la carestia e l'intera popolazione sotto i cinque anni, 320.000 bambini, è a rischio di malnutrizione acuta. Più di 56.000 bambini hanno perso uno o entrambi i genitori. Tutti i bambini hanno vissuto eventi traumatici e interruzioni significative della loro istruzione. Il cessate il fuoco deve, finalmente, offrire agli operatori umanitari l'opportunità di fornire in modo sicuro la risposta massiccia all'interno della Striscia di Gaza che è così disperatamente necessaria", conclude.
I detenuti palestinesi sono stati trasferiti in due carceri per il rilascio
In vista della liberazione degli ostaggi da parte di Hamas, i detenuti palestinesi destinati al rilascio sono stati trasferiti nelle prigioni di Ofer e Ketziot. Lo riferisce Haaretz, precisando che la prima è per coloro che saranno rilasciati in Cisgiordania mentre la seconda per coloro che andranno a Gaza o in Egitto.
Hamas: "Israele ha cambiato cento nomi nella lista dei detenuti"
Israele ha cambiato 100 nomi in una lista di prigionieri che doveva rilasciare nell'ambito dell'accordo di cessate il fuoco a Gaza. Lo ha riferito una fonte di Hamas a Ynet. Israele "ha modificato l'intera lista in modo sofisticato e astuto", secondo la fonte, senza specificare di quali prigionieri sia stato cambiato il nome.
Hamas esprime gratitudine a Trump
Hamas è grato al presidente degli Stati Uniti Donald Trump per i suoi sforzi per risolvere il conflitto nella Striscia di Gaza. Lo ha affermato Basem Naim, membro dell'ufficio politico del movimento integralista islamico palestinese. "Senza l'intervento personale del presidente Trump, non credo che la guerra sarebbe finita. Quindi sì, ringraziamo il presidente Trump per i suoi sforzi personali nell'intervenire e fare pressione su Israele affinché metta fine a questo massacro", ha dichiarato Naim in un'intervista a Sky News.
Allo stesso tempo, il rappresentante di Hamas ha dichiarato di non essere soddisfatto dei piani che coinvolgono l'ex primo ministro britannico Tony Blair nella supervisione del futuro postbellico della regione. "Per quanto riguarda Tony Blair, purtroppo noi, palestinesi, arabi e musulmani, e forse altri in tutto il mondo, abbiamo un brutto ricordo di lui... Ricordiamo ancora il suo ruolo nelle uccisioni che hanno portato alla morte di migliaia e milioni di civili innocenti in Afghanistan e Iraq", ha aggiunto Naim.
Cnn, possibile rilascio ostaggi tra domenica e lunedì
Il rilascio degli ostaggi potrebbe avvenire già nella notte tra domenica e lunedì ed è probabile che avvenga in diverse località di Gaza. Lo ha riferito la Cnn, citando una fonte informata. La tempistica del rilascio non è ancora definita e potrebbe ancora cambiare, ma in questo modo i rapiti - 48 in tutto di cui 20 ritenuti vivi - verrebbero liberati prima dell'arrivo del presidente Usa Donald Trump in Israele lunedì. Il termine di 72 ore per il rilascio degli ostaggi è lunedì a mezzogiorno (le 11 in Italia).
Ue: "Pronti a contribuire a pace, forniremo aiuti a Gaza"
"L'Ue è pronta a contribuire all'attuazione del piano globale per porre fine al conflitto di Gaza attraverso la varietà di strumenti a sua disposizione, sulla base del suo impegno di lunga data e del suo sostanziale sostegno alla pace nella regione. L'Ue continuerà a sostenere la fornitura rapida, sicura e senza ostacoli di aiuti umanitari, lavorando in stretta collaborazione con le agenzie delle Nazioni Unite e le Ong internazionali, e in conformità con il diritto internazionale". Lo ha sottolineato l'Alta rappresentante Kaja Kallas in una dichiarazione a nome dell'Ue.
Onu, ricevuto l'ok da Israele, da domani aiuti dentro Gaza
L'Onu ha ricevuto il via libera da Israele per iniziare a far entrare massicci aiuti a Gaza a partire da domenica: lo afferma un funzionario delle Nazioni Unite all'Associated Press.
Gli aiuti includono 170.000 tonnellate che sono già state posizionate in Paesi vicini come Giordania ed Egitto. Nelle ultime 24 ore, funzionari delle Nazioni Unite e autorità israeliane hanno avviato una serie di discussioni sul volume di aiuti che le organizzazioni umanitarie possono portare e attraverso quali punti di ingresso. Le organizzazioni umanitarie come l'Unicef si dicono pronte a inviare aiuti: "Speriamo che tutti i valichi vengano aperti".
Media, il summit in Egitto sarà presieduto da Sisi e Trump
La cerimonia di lunedì per la firma dell'accordo di pace tra Israele e Hamas sarà co-presieduta dal presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi e da quello americano Donald Trump. Lo scrivono i media del Cairo, secondo i quali sono stati ufficialmente invitati i leader di Germania, Francia, Regno Unito, Qatar, Emirati arabi, Giordania, Turchia, Arabia Saudita, Pakistan e Indonesia. L'Italia sarà rappresentata dalla premier Giorgia Meloni. Il vertice, previsto a Sharm el Sheikh, è stato ieri al centro di un colloquio telefonico preparatorio tra il ministro degli Esteri del Cairo, Badr Abdel Aty, e l'omologo Usa Marco Rubio.
Tajani: "Mi sono congratulato con Rubio per il piano Trump"
"Ho avuto una lunga telefonata con il Segretario di Stato Usa (Marco) Rubio. Un confronto sul cessate il fuoco a Gaza. Lavoriamo insieme per una rapida attuazione del Piano di Pace del Presidente Trump, che prevede anche un pronto ritorno a casa degli ostaggi. Mi sono congratulato per l'efficacia dell'azione americana, un grande successo politico e diplomatico". Lo ha scritto su X il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
"L'Italia - prosegue il vicepremier - continuerà nel suo impegno umanitario per assistere la popolazione palestinese e lavorerà per garantire la sicurezza di Israele". "Il Governo italiano sarà pienamente impegnato al fianco degli Stati Uniti e degli altri partner europei e regionali per contribuire a creare le giuste condizioni di stabilità. Siamo pronti a partecipare con i nostri militari ad una missione di pace e sicurezza, con le nostre imprese a ricostruire Gaza partendo da scuole e ospedali", conclude Tajani.
Sanchez lunedì a Sharm per la firma dell'accordo su Gaza
Il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, sarà lunedì alla cerimonia di firma dell'accordo su Gaza tra Israele e Hamas, a Sharm el Sheikh. A quanto riferito da fonti dell'esecutivo spagnolo, Sanchez è stato invitato dal governo egiziano.
Media, "iniziato trasferimento degli ergastolani palestinesi"
L'Idf ha iniziato a trasferire i prigionieri di sicurezza palestinesi che verranno rilasciati nell'ambito dell'accordo Trump: lo afferma la tv pubblica israeliana Kan. I detenuti saranno rilasciati da diverse prigioni: quelli rilasciati a Gaza o deportati attraverso il valico di Rafah sono stati trasferiti al carcere di Ketziot, mentre quelli che saranno rilasciati in Cisgiordania, 100 secondo le stime, saranno trasferiti al carcere di Ofer.
Beirut condanna gli attacchi Idf in Libano
Il presidente libanese Joseph Aoun ha condannato gli attacchi notturni di Israele, nei quali sono state colpite "strutture civili, con il bilancio di un morto". "Ancora una volta, il Libano meridionale è stato bersaglio di un'aggressione israeliana odiosa contro installazioni civili, senza giustificazione né pretesto", ha dichiarato Aoun. "La gravità è che avviene dopo l'accordo di cessate il fuoco a Gaza". Secondo l'agenzia di stampa nazionale, gli aerei da guerra israeliani "hanno compiuto 10 raid contro depositi di bulldozer ed escavatori".
Media, arrivano in Israele le prima truppe Usa per monitorare la tregua
Primi arrivi in Israele dei 200 soldati Usa incaricati di supervisionare il cessate il fuoco a Gaza. Lo ha riferito ABC News, citando due funzionari, secondo i quali i soldati arriveranno tra sabato e domenica, in aereo dagli Stati Uniti e da altre basi in Medio Oriente. Dovrebbero contribuire alla creazione di un centro di controllo congiunto e poi integrare tutte le altre forze di sicurezza che entreranno a Gaza, contribuendo anche al collegamento con l'esercito israeliano. Non è previsto invece che i soldati Usa si rechino a Gaza.
Hamas insiste con Israele sul rilascio di Barghouti
Un alto funzionario di Hamas afferma che il gruppo terroristico è in contatto con i mediatori riguardo a diversi leader palestinesi che Israele ha rifiutato di liberare nell'ambito dell'accordo mediato dagli Stati Uniti, tra cui Marwan Barghouti e Ahmad Saadat. È quanto si legge sul Times of Israel.
Hamas "insiste sul loro rilascio e i negoziati sono ancora in corso", ha dichiarato Mousa Abu Marzouk alla rete televisiva Al-Jazeera. Marzkouk afferma che Israele ha respinto diversi altri nomi proposti. Alla domanda se tra questi figurassero Abdullah Barghouti, Hassan Salama, Ibrahim Hamed e Abbas al-Sayyed, ha risposto: "Sì. Questi sono i nomi più importanti che l'occupazione rifiuta sempre". Le dichiarazioni sono state rilasciate mentre Hamas, la Jihad islamica palestinese e il Fronte popolare per la liberazione della Palestina hanno pubblicato un comunicato in cui affermano che accetteranno di rispettare il cessate il fuoco e l'accordo per il rilascio degli ostaggi, nonostante il rifiuto di Israele di liberare alcuni dei prigionieri che chiedono.
Trump: "Hamas sta radunando gli ostaggi, torneranno lunedì"
Gli ostaggi israeliani prigionieri a Gaza "torneranno lunedì'" e "Hamas li sta radunando in questo momento", ha dichiarato ai cronisti il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nello Studio Ovale. "Ci sono circa 28 morti, alcuni stanno venendo recuperati mentre parliamo", ha aggiunto il presidente degli Stati Uniti, che nei prossimi giorni visiterà Israele, dove parlerà alla Knesset, e l'Egitto. "Tutti vogliono che questo accordo avvenga. C'è consenso sulle prossime fasi del piano per Gaza", ha concluso Trump.
Trump conferma che andrà in Israele ed Egitto
"È un grande accordo per Israele e per tutti", ha detto Donald Trump confermando che andrà in Israele e in Egitto.
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