Gli aiuti umanitari entreranno nella Striscia a partire da domenica. Ad annunciarlo è un funzionario delle Nazioni Unite che ha parlato a condizione di anonimato all’Associated Press. Gli aiuti comprenderanno 170mila tonnellate di derrate già posizionate nei paesi confinanti, come la Giordania e l'Egitto.

Negli ultimi mesi, secondo il responsabile umanitario delle Nazioni Unite, Tom Fletcher, l'Onu e i suoi partner umanitari sono stati in grado di fornire solo il 20 per cento degli aiuti necessari a Gaza. E nella Striscia, sempre le Nazioni Unite hanno decretato il massimo livello della sicurezza alimentare: quello della carestia.

Secondo l’ultimo studio pubblicato dall’Unrwa sulla rivista scientifica The Lancet, tra gennaio 2024 e agosto 2025, oltre 54.600 bambini tra i 6 e i 59 mesi hanno sperimentato condizioni di malnutrizione grave, inclusi più di 12.800 con forme gravi, con pochi trattamenti disponibili in un contesto di guerra prolungata.

Cosa dice l’accordo

Secondo quanto si legge in un testo dell’accordo che è stato pubblicato, al terzo punto è previsto «l’inizio immediato dell'ingresso completo degli aiuti umanitari e dei soccorsi, come stabilito nella proposta e, come minimo, in conformità con l'accordo del 19 gennaio 2025 relativo agli aiuti umanitari. Le misure di attuazione degli aiuti umanitari e dei soccorsi sono allegate al presente documento».

Secondo quanto ha riferito un alto dirigente della Casa Bianca dopo la firma dell’intesa, il comando centrale degli Stati Uniti (Us central command) stabilirà un «centro di coordinamento civile-militare» in Israele che aiuterà a facilitare il flusso di aiuti umanitari, nonché di assistenza logistica e sicurezza.

Non è menzionato alcun ruolo per la Gaza humanitarian foundation, che da maggio a oggi ha distribuito gli aiuti umanitari attraverso contractors privati e soldati dell’Idf facendo diventare la ricerca del cibo una trappola umanitaria per i civili.

Video e testimonianze pubblicate nei mesi scorsi hanno evidenziato di spari indiscriminati contro la folla che si accingeva a raccogliere gli aiuti. Quel sistema è stato criticato anche dalle Nazioni Unite, a cui Israele ha tolto la possibilità di consegnare i pacchi alimentari attraverso i suoi 400 punti di distribuzione.

La mancata menzione della Ghf è di fatto la bocciatura della privatizzazione e militarizzazione degli aiuti umanitari voluta dal governo israeliano e dagli Stati Uniti.

I dettagli

Per domenica 12 ottobre è previsto l’ingresso di 600 camion carichi di aiuti umanitari che provengono non solo dall’Onu, ma anche dalle altre organizzazioni internazionali e da paesi donatori. 

I camion conterranno principalmente cibo, attrezzature mediche, attrezzature per tende, nonché carburante per far funzionare i sistemi essenziali e gas da cucina, che saranno sottoposti a ispezione da parte di Israele. Gli aiuti circoleranno tra il nord e il sud della Striscia di Gaza attraverso l'autostrada Al-Rashid e la via Salah Eddin.

In futuro sarà consentita l’importazione di attrezzature essenziali necessarie per la riparazione di infrastrutture essenziali, come condotte idriche, fognature e panetterie. 
 

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