Tra le vittime gli sfollati che si trovavano vicino all’ospedale al-Wafa. Per problemi tecnici le navi umanitarie hanno rinviato la partenza. Arresti di attivisti a Londra. Netanyahu giovedì in Cisgiordania
Almeno 21 palestinesi sono stati uccisi dagli attacchi israeliani a Gaza dall'alba. Secondo Al Jazeera, che cita fonti mediche della Striscia, la maggior parte delle uccisioni è avvenuta a Gaza City, dove sono state colpite una tenda e una scuola-rifugio. Sempre secondo quanto riferito, la tenda, situata vicino all'ospedale al-Wafa, ospitava sfollati, mentre almeno otto persone sono state uccise nel raid sulla scuola trasformata in rifugio dove si scava sotto le macerie.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che l’esercito sta «intensificando» l’attacco a Gaza City e nei dintorni. «Stiamo intensificando le manovre alla periferia di Gaza City e all’interno di città», ha detto Netanyahu ai ministri all’inizio di una riunione di gabinetto, secondo un video condiviso dal suo ufficio.
Intanto però l’Alta Corte di giustizia di Israele ha stabilito che lo stato non sta adempiendo ai suoi obblighi legali di nutrire adeguatamente i detenuti palestinesi nelle carceri e nei centri di detenzione israeliani e che deve adottare misure per fornire loro cibo sufficiente «per garantire la sussistenza». Lo riporta il Times of Israel.
La decisione risponde alle petizioni presentate da alcune ong contro il ministro Ben Gvir e il Servizio Penitenziario Israeliano, accusati di aver deliberatamente ridotto le razioni dei prigionieri sotto livello di sussistenza e di aver sostanzialmente fatto morire di fame i detenuti palestinesi.
I movimenti di solidarietà
Intanto le navi che trasportano aiuti umanitari e che avrebbero dovuto salpare oggi da Tunisi per unirsi alla Global Sumud Flotilla hanno rinviato la loro partenza a mercoledì prossimo «a causa di problemi tecnici e logistici», come annuncia l'organizzazione.
La partenza era prevista appunto per oggi dal porto di Sidi Bou Said, a 20 chilometri dalla capitale tunisina, dopo essere stata rinviata giovedì scorso a causa di ritardi nella navigazione delle navi salpate dalla Spagna.
Aymen Bhiri, membro del gruppo di attivisti, ha confermato all'agenzia EFE che il nipote dell'ex presidente sudafricano Nelson Mandela, Mandla Mandela, si imbarcherà sulle navi che salperanno dalla Tunisia per raggiungere quelle partite dalla costa spagnola, con a bordo l'attivista ambientale svedese Greta Thunberg e l'ex sindaco di Barcellona Ada Colau.
Infine, si apprende che sono in totale 890 le persone arrestate a Londra durante la protesta di ieri sera a sostegno del gruppo Palestine Action, messo al bando dalle autorità britanniche. Si apprende poi che il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, visiterà giovedì la città di Maale Adumim, in Cisgiordania, e firmerà un accordo quadro per la costruzione di un gran numero di unità abitative, tra cui il controverso progetto E1.
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