Tel Aviv aveva ordinato l’evacuazione forzata di due grattacieli nei pressi della torre Mushtaha bombardata venerdì 5 settembre. Secondo quanto riporta Al Jazeera si trattava di due edifici residenziali usati come rifugio per decine di famiglie palestinesi. «La popolazione è terrorizzata e non sa dove andare», denuncia Esperanza Santos, coordinatrice delle emergenze dell’ong a Gaza
Altri due grattacieli di Gaza City sono stati abbattuti da Israele. A comunicarlo le forze di difesa israeliane, secondo cui nell’edificio ci sarebbero state «apparecchiature di raccolta dati di Hamas» e «postazioni di osservazione per monitorare la posizione delle forze israeliane nella zona». Tel Aviv aveva ordinato l’evacuazione forzata di due grattacieli nei pressi della torre al Mushtaha bombardata venerdì 5 settembre.
Secondo quanto riporta Al Jazeera si trattava di due edifici residenziali usati come rifugio per decine di famiglie palestinesi, che si trovavano di fronte all’edificio dell’agenzia delle Nazioni Unite Unrwa, nel quartiere di Tal al-Hawa, e vicino a un complesso universitario. I reporter del quotidiano qatarino raccontano che questi attacchi hanno gettato le persone in panico, soprattutto per il poco tempo dato per l’evacuazione.
Anche il governo di Gaza ha respinto le accuse secondo cui le torri erano usate da Hamas per scopi militari. «Confutiamo, in toto e in dettaglio, le menzogne e le accuse propagate dall’occupazione israeliana per giustificare la sua barbara aggressione», ha affermato in una nota citata da Al Jazeera.
A Gaza City l’attività militare delle forze israeliane si sta espandendo, mettendo a rischio la vita di centinaia di migliaia di persone. A lanciare l’allarme il team di Medici Senza Frontiere (Msf) che continua a fornire assistenza medica ai feriti e cure per la malnutrizione, mentre gli ospedali sono sovraffollati.
«Ci sono bombardamenti di giorno e di notte, la popolazione è terrorizzata e non sa dove andare né cosa fare», denuncia Esperanza Santos, coordinatrice delle emergenze di Msf a Gaza, «abbiamo visto interi quartieri distrutti e demoliti, senza praticamente nessun edificio rimasto in piedi». Santos ha poi ribadito che «l’offensiva israeliana a Gaza City deve essere fermata immediatamente».
Nelle ultime 24 ore in tutta la Striscia gli attacchi israeliani hanno ucciso 68 persone e ne hanno ferite 362. Lo ha riferito il ministero della Sanità dell’enclave palestinese, precisando che 23 persone sono morte e 143 sono rimaste ferite mentre cercavano aiuti. Il bilancio delle vittime dal 7 ottobre 2023 è di 64.368 morti e 162.367 feriti. In base ai dati diffusi dagli ospedali della Striscia almeno sei decessi delle ultime 24 ore sono stati per malnutrizione, tra cui quello di un bambino. In tutto, le persone morte per fame sono 382, tra loro 135 erano bambini, riporta il ministero della Sanità.
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