Due sedi dell'Organizzazione Mondiale della Sanità a Deir al-Balah sono state colpite dalle forze israeliane. L'esercito è entrato nella struttura e ha costretto donne e bambini ad andare via mentre, mentre gli uomini sono stati ammanettati, denudati, interrogati sul posto e «ispezionati sotto la minaccia delle armi»
È di almeno 63 morti il bilancio di oggi degli attacchi israeliani a Gaza. Di questi almeno 14 sono stati uccisi in un bombardamento contro il campo profughi di Al Shati, a ovest di Gaza City. Tra le vittime ci sono donne e bambini. L'esercito israeliano non ha ancora commentato il raid, ma da ieri sono iniziate le operazioni militari via terra a Deir al Balah area dove si presuppone siano tenuti nascosti gli ostaggi.
Nell’area due sedi dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) a Deir al-Balah sono state colpite dalle forze israeliane. I militari hanno anche sottoposto il personale dell'agenzia delle Nazioni Unite a maltrattamenti. Lo ha denunciato la stessa Oms in un comunicato. «Il personale e le famiglie, compresi i bambini, sono stati esposti a gravi pericoli e traumatizzati dai bombardamenti che hanno causato un incendio e danni significativi», si legge nella dichiarazione. L'Idf è entrato nella struttura e costretto donne e bambini ad andare via mentre, mentre gli uomini sono stati ammanettati, denudati, interrogati sul posto e «ispezionati sotto la minaccia delle armi».
Intanto l’Associazione dei giornalisti dell'agenzia France Presse (Afp) ha dichiarato che i suoi colleghi che operano nella Striscia di Gaza sono a serio rischio di fame e che «senza intervento, gli ultimi reporter a Gaza moriranno».
PUNTI CHIAVE
12:34
Ministero della Salute: "Almeno 15 persone sono morte di fame a Gaza nelle ultime 24 ore"
10:46
Il bilancio giornaliero delle vittime a Gaza sale a 35, compresi otto richiedenti aiuti
09:16
Oms: "Colpite nostre sedi e maltrattato il nostro staff"
Israele lancia un attacco con i droni a Tebnine, nel sud del Libano
Secondo quanto riferito da Al Jazeera, l'esercito israeliano ha lanciato un attacco con un drone sulla città di Tebnine, nel Libano meridionale.
Il drone avrebbe preso di mira un'auto nella città, vicino all'ospedale governativo di Tebnine.
Hamas accusa i paesi arabi e islamici: "Il silenzio dei governanti della nostra nazione incoraggia la politica di fame"
In una dichiarazione, Hamas ha affermato che è giunto il momento di "rompere le restrizioni" e di consentire l'ingresso di maggiori aiuti a Gaza, alla luce del “genocidio sistematico e della fame criminale” nell’enclave.
"Affermiamo che le risposte e le posizioni ufficiali non sono all'altezza della catastrofe che sta affrontando due milioni e un quarto di persone. Il silenzio assordante dei governanti della nostra nazione incoraggia il criminale di guerra Netanyahu a perseguire la sua politica di fame e genocidio", ha dichiarato il gruppo palestinese. Ha poi esortato: "La nostra gente muore di fame mentre migliaia di camion di aiuti umanitari si accumulano sul lato egiziano del valico di Rafah. Invitiamo i paesi arabi e islamici a interrompere ogni legame con l'entità di occupazione fascista ed espellere gli ambasciatori sionisti".
Il ministro israeliano pubblica un video: "Ecco come sarà Gaza in futuro. O noi o loro"
Il ministro israeliano della scienza e della tecnologia, Gila Gamliel, ha condiviso in un post su X un video generato dall'intelligenza artificiale che mostra Gaza piena di grattacieli, un grattacielo di Trump e Benjamin Netanyahu che cammina lungo una passerella sul lungomare con la moglie.
Nel video si vedono degli israeliani mangiare e bere birra in un mercato, mentre il presidente degli Stati Uniti Donald Trump passeggia lungo la spiaggia con la moglie, Melania Trump.
"Ecco come sarà Gaza in futuro. Migrazione volontaria dei gazawi solo con Trump e Netanyahu. O noi o loro", ha scritto Gamliel.
Von der Leyen: "I civili non possono essere bersagli, mai"
Replicando ad un post su X della vicepresidente della Commissione europea Kaja Kallas, la presidente Ursula von der Leyen ha scritto: "I civili non possono essere bersagli. Mai. Le immagini provenienti da Gaza sono insopportabili. L'UE ribadisce il suo appello per un flusso libero, sicuro e rapido di aiuti umanitari. E per il pieno rispetto del diritto internazionale e umanitario. I civili a Gaza hanno sofferto troppo, per troppo tempo. Bisogna fermarlo ora. Israele deve mantenere le sue promesse".
Ministero della Salute: "Almeno 15 persone sono morte di fame a Gaza nelle ultime 24 ore"
Secondo quanto comunicato dal ministero della Salute palestinese, gli ospedali di Gaza hanno registrato 15 decessi, tra cui quattro bambini, dovuti alla fame e alla malnutrizione nelle ultime 24 ore, a causa del blocco israeliano sulla Striscia.
Il direttore dell'ospedale al-Shifa, ha dichiarato che "ogni momento" arrivano nuovi casi di malnutrizione e fame negli ospedali ancora funzionanti di Gaza. Negli ultimi tre giorni, 21 bambini sono morti per malnutrizione e fame nella Striscia, secondo il direttore del più grande ospedale della Striscia.
Amnesty International chiede un'indagine sui crimini di guerra nell'attacco israeliano alla prigione iraniana
Amnesty International ha chiesto un'indagine sui crimini di guerra in seguito al mortale attacco aereo israeliano alla prigione di Evin a Teheran, avvenuto durante i 12 giorni di guerra del mese scorso.
Secondo un conteggio provvisorio delle autorità iraniane, l'attacco, confermato da Israele, ha causato la morte di 79 persone, distruggendo anche parte dell'edificio amministrativo di Evin, un grande complesso pesantemente fortificato nel nord di Teheran, che secondo i gruppi per i diritti umani ospita prigionieri politici e cittadini stranieri.
Amnesty International ha affermato in una nota che l'attacco israeliano è "deliberato" e "una grave violazione del diritto internazionale umanitario", e che pertanto gli attacchi aerei dovrebbero essere "indagati penalmente come crimini di guerra", ha affermato. L'organizzazione ha aggiunto: "L'esercito israeliano ha effettuato numerosi attacchi aerei sulla prigione di Evin, uccidendo e ferendo decine di civili e causando ingenti danni e distruzioni in almeno sei punti del complesso carcerario".
Il bilancio giornaliero delle vittime a Gaza sale a 35, compresi otto richiedenti aiuti
Dall'alba di oggi le forze israeliane hanno ucciso almeno 35 palestinesi nella striscia di Gaza, tra cui otto persone in cerca di aiuti, secondo quanto riferito da fonti mediche.
Al Jazeera: un bebè e un bambino morti di malnutrizione a Gaza
Secondo Al Jazeera un bambino di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, e un neonato di 40 giorni nel nord del territorio, sono morti di malnutrizione. I casi di fame sono in aumento a Gaza, mentre l'esercito Israeliano non permette l'ingresso di aiuti umanitari nella Striscia. Le autorità sanitarie di Gaza hanno annunciato che almeno 19 persone sono decedute a causa di malnutrizione solo nella giornata di domenica.
Qatar, negoziati in stallo per le mappe sul ritiro dell'Idf da Gaza
La controversia nei negoziati per il cessate il fuoco a Gaza si concentra sul rispetto da parte del gruppo islamista palestinese Hamas delle linee di ritiro dell'esercito israeliano nella precedente tregua. Lo rivela l'emittente israeliana "Channel 12" che cita una fonte israeliana informata, secondo cui "anche se ci facessero progressi nei negoziati per Gaza, potrebbero volerci due settimane per firmare un accordo". La fonte ha aggiunto: "Israele ora chiede, nei negoziati per Gaza, che il suo esercito rimanga in una fascia di 1,5 chilometri a nord del confine con l'Egitto, dopo aver precedentemente richiesto una presenza a cinque chilometri a nord di Philadelphia"
Oms: "Colpite nostre sedi e maltrattato il nostro staff"
Due sedi dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) a Deir al-Balah sono state colpite dalle forze israeliane. I militari hanno anche sottoposto il personale dell'agenzia delle Nazioni Unite a maltrattamenti. Lo ha denunciato la stessa Oms in un comunicato. Nel mirino dell'Idf sono finiti un edificio che ospitava il personale dell'agenzia e il suo principale magazzino nel centro della Striscia, che è andato distrutto. L'Oms ha condannato "con la massima fermezza" gli attacchi e i maltrattamenti subiti dagli operatori durante l'offensiva. "Il personale e le famiglie, compresi i bambini, sono stati esposti a gravi pericoli e traumatizzati dai bombardamenti che hanno causato un incendio e danni significativi", si legge nella dichiarazione. L'esercito israeliano è entrato nella struttura e costretto donne e bambini ad andare via mentre, mentre gli uomini sono stati ammanettati, denudati, interrogati sul posto e "ispezionati sotto la minaccia delle armi". Due dipendenti dell'agenzia dell'Onu e due famigliari sono stati fermati, uno di loro è ancora trattenuto. "L'Oms chiede la protezione del suo personale e l'immediato rilascio del membro del personale che rimane in detenzione", si legge ancora nella nota. Devastanti anche gli effetti sull'operatività dell'Oms. "In qualità di principale agenzia sanitaria delle Nazioni Unite, la presenza dell'Oms a Gaza è ora compromessa, il che paralizza gli sforzi per sostenere un sistema sanitario al collasso e allontana ulteriormente la possibilità di sopravvivenza per più di due milioni di persone", sottolinea l'organizzazione. Con l'88 per cento di Gaza sotto ordine di evacuazione o all'interno di zone militarizzate da Israele, "non c'è più nessun posto sicuro dove andare", ricorda l'Oms.
Sindacato di Afp: "I nostri colleghi stanno morendo di fame"
L'Associazione dei giornalisti dell'agenzia France Presse (Afp) ha dichiarato che i suoi colleghi che operano nella Striscia di Gaza sono a serio rischio di fame e che "senza intervento, gli ultimi reporter a Gaza moriranno". Il sindacato afferma di avere "uno scrittore freelance, tre fotografi e sei video freelance" che lavorano ancora a Gaza dopo che la maggior parte del suo staff se n'è andato l'anno scorso, e che, insieme a una manciata di altri, sono alcuni degli ultimi giornalisti che riferiscono sul campo nella Striscia. Secondo la dichiarazione, i giornalisti dell'agenzia di stampa a Gaza hanno recentemente avvertito che non hanno più abbastanza forza per lavorare. Dall'enclave, un fotografo di nome Bashar, 30 anni, ha scritto su Facebook: "Il mio corpo è magro e non posso più lavorare". Il sindacato aggiunge che anche se i giornalisti ricevono uno stipendio mensile dall'Afp per il loro lavoro, "non c'è nulla da comprare, o solo a prezzi completamente esorbitanti". "Vediamo che la loro situazione sta peggiorando", ha spiegato il sindacato. "Sono giovani e la loro forza li sta abbandonando. La maggior parte non ha più la capacità fisica di viaggiare nell'enclave per svolgere il proprio lavoro. Le loro strazianti richieste di aiuto sono ormai quotidiane". Rispondendo alla dichiarazione, la direzione dell'Afp ha affermato di "condividere l'angoscia" espressa dal sindacato e di aver "assistito impotente al drammatico deterioramento delle loro condizioni di vita". L'agenzia ha aggiunto che sta lavorando per evacuare i giornalisti freelance rimasti e le loro famiglie da Gaza, "nonostante l'estrema difficolta' di lasciare un territorio soggetto a un rigido blocco". "Dal 7 ottobre, Israele ha vietato a tutti i giornalisti internazionali di entrare nella Striscia di Gaza. In questo contesto, il lavoro dei nostri freelance palestinesi e' fondamentale per informare il mondo", ha continuato l'agenzia. "Ma le loro vite sono in pericolo, quindi esortiamo le autorità israeliane a consentire la loro immediata evacuazione con le loro famiglie
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