La pressione internazionale si fa progressivamente più forte su Tel Aviv, ma la situazione a Gaza non sembra destinata a sbloccarsi a breve
Nonostante le pressioni internazionali e la prospettiva tangibile che sempre più paesi oltre a Francia e Regno Unito riconosceranno lo stato palestinese, il governo israeliano non allenta la presa sulla Striscia di Gaza.
Anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha telefonato a Benjamin Netanyahu, dopo che il ministro per i Rapporti con il parlamento Luca Ciriani ha spiegato che il governo non è ostile al riconoscimento dello stato di Palestina, ma che sarebbe prematuro farlo ora. La premier ha ribadito a Netanyahu che la situazione a Gaza oggi è «insostenibile».
Ancora più duro il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha sottolineato come ciò che accade nella Striscia non è casuale, ma il risultato di «un’ostinazione a uccidere».
PUNTI CHIAVE
15:04
Trump: «La crisi umanitaria finirà se Hamas si arrende»
09:24
Witkoff in Israele, visiterà anche i centri Ghf
Israele applaude alle sanzioni Usa contro i vertici palestinesi
Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar ha ringraziato il Dipartimento di Stato americano e il segretario Marco Rubio per le sanzioni imposte ai funzionari dell’ANP e dell’OLP, definendole un atto di «chiarezza morale». Il ministro ha inoltre elogiato l’azione dell’amministrazione Trump, affermando che «mette in luce la distorsione morale di quei paesi che si affrettano a riconoscere uno Stato palestinese virtuale, ignorando il suo sostegno all’incitamento».
Israele: «Attacco violento contro un sito di missili di Hezbollah in Libano»
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Katz ha dichiarato che Israele sta conducendo un «violento attacco rinnovato» contro il principale sito di produzione di missili di precisione di Hezbollah in Libano.
Poco prima, erano stati segnalati massicci raid aerei israeliani nel sud del Libano e nella valle della Bekaa, ben oltre la linea di confine.
«Ogni tentativo da parte dell’organizzazione terroristica di recuperare, riposizionarsi o minacciare sarà affrontato con forza implacabile», ha affermato Katz.
Gaza: 41 le vittime dall'alba
Almeno 41 persone sono state uccise dalle forze israeliane nella Striscia di Gaza dall'alba, riferiscono fonti mediche. Tra le vittime, anche 19 richiedenti aiuto.
Washington impone sanzioni a dirigenti dell’Anp e dell’Olp
Gli Stati Uniti hanno annunciato sanzioni contro funzionari dell’Autorità Nazionale Palestinese e membri dell’Olp, accusandoli di ostacolare gli sforzi di pace. Lo ha reso noto il Dipartimento di Stato in un comunicato.
Le misure includono restrizioni sui visti d’ingresso negli Usa per le persone coinvolte. «È nel nostro interesse per la sicurezza nazionale imporre delle conseguenze e ritenere responsabili l’Olp e l’Anp per il mancato rispetto degli impegni presi», si legge nella nota.
La decisione segue la chiusura dell’Ufficio per gli Affari Palestinesi a marzo e il taglio dei fondi alle forze di sicurezza dell’Anp a febbraio, in quello che i critici definiscono un progressivo allontanamento americano dai contatti con i vertici palestinesi.
Il Portogallo valuta il riconoscimento della Palestina a settembre
Il governo portoghese ha annunciato che valuterà il riconoscimento dello Stato palestinese in occasione dell’Assemblea generale dell’ONU prevista a settembre.
Secondo una nota dell’ufficio del primo ministro Luis Montenegro, Lisbona consulterà il presidente e il parlamento prima di prendere una decisione definitiva.
La procedura potrebbe concludersi proprio durante la settimana di alto livello dell’80ª Assemblea generale delle Nazioni Unite, che si terrà a New York il mese prossimo.
Trump: «La crisi umanitaria finirà se Hamas si arrende»
«Il modo più rapido per porre fine alla crisi umanitaria a Gaza è che Hamas si arreda e liberi gli ostaggi!!!». Lo ha scritto Donald Trump su Truth Social, rilanciando la linea dura nei confronti del gruppo palestinese.
Il commento arriva mentre l’inviato speciale Usa Steve Witkoff è in visita in Israele, sullo sfondo del fallimento dei recenti colloqui di Doha per un cessate il fuoco..
Londra: «Non trattiamo con Hamas, ma il riconoscimento della Palestina è cruciale»
Il ministro britannico per le Imprese Jonathan Reynolds ha dichiarato che il governo del Regno Unito non intende avviare alcun botta e risposta con Hamas sui tempi del possibile riconoscimento di uno Stato palestinese.
«Non negoziamo con i terroristi», ha detto ai giornalisti a Swindon. «Hamas è un gruppo terroristico, e per questo non discutiamo con loro su cosa dovrebbero fare. La nostra richiesta che rilascino tutti gli ostaggi e che non abbiano alcun ruolo futuro a Gaza è assoluta».
Reynolds ha però ribadito che il riconoscimento dello Stato palestinese resta fondamentale per porre fine al conflitto: «Vogliamo usare questo momento per far avanzare davvero una soluzione a due Stati, e portare aiuti a Gaza è parte essenziale di questo processo».
Gaza, 111 palestinesi uccisi in 24 ore: 91 erano in cerca di aiuti
Secondo il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, almeno 111 palestinesi sono stati uccisi nelle ultime 24 ore, di cui 91 mentre cercavano di ricevere aiuti umanitari. I feriti sarebbero 820. Dallo scorso ottobre, il bilancio complessivo della guerra ha superato i 60.200 morti e i 147.000 feriti.
Berlino: «La soluzione dei due Stati deve iniziare ora»
Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha dichiarato che «una soluzione negoziata a due Stati resta l’unica via» per garantire pace, sicurezza e dignità a israeliani e palestinesi. Poco prima del suo viaggio in Israele e nei territori palestinesi, ha affermato che Berlino è pronta a reagire a «misure unilaterali». Secondo l’AFP, Wadephul ha anche commentato la recente conferenza Onu sulla soluzione dei due Stati, boicottata da Stati Uniti e Israele, affermando che «Israele si trova sempre più in minoranza».
Svezia: «L’Ue congeli l’accordo commerciale con Israele»
Il primo ministro svedese Ulf Kristersson ha chiesto all’Unione europea di sospendere la componente commerciale dell’accordo di associazione con Israele, accusando il governo di Netanyahu di non rispettare «i suoi obblighi più elementari» in materia di accesso umanitario a Gaza. In un post sui social, Kristersson definisce la situazione nella Striscia «assolutamente deplorevole» e sollecita un aumento della pressione economica su Israele, affinché «consenta aiuti umanitari senza restrizioni». Il premier ha aggiunto che serve allo stesso tempo «aumentare la pressione su Hamas» per ottenere il rilascio «immediato e incondizionato» degli ostaggi. La Svezia, ha concluso, accoglie positivamente il fatto che «sempre più paesi del Medio Oriente chiedano il disarmo di Hamas e la sua esclusione dalla governance futura di Gaza».
Witkoff in Israele, visiterà anche i centri Ghf
L'inviato americano in Medio Oriente, Steve Witkoff, e' oggi in Israele, in un momento di crescente indignazione internazionale per la grave situazione umanitaria a Gaza. Secondo i media israeliani Witkoff visitera' i controversi centri di aiuti umanitari gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation, un gruppo americano sostenuto da Israele
Israele contro il riconoscimento annunciato di Carney
Israele ha respinto la dichiarazione del primo ministro del Canada, Mark Carney, che ieri sera ha annunciato che il suo paese riconoscerà lo Stato palestinese a settembre se non sarà raggiunto un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. In una dichiarazione del ministero degli Esteri israeliano pubblicata su X, si legge: "Il cambiamento di posizione del governo canadese in questo momento e' un premio per (il movimento islamista palestinese) Hamas e danneggia gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza e un accordo per il rilascio degli ostaggi".
Il ministero della Salute invita Witkoff a Gaza
"Vieni a vedere tu stesso e magari apri il tuo cuore e i tuoi occhi: in questo modo, potrai vedere la verità". Il ministero della Salute guidato da Hamas ha invitato l'inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff a visitare GAZA per essere testimone in prima persona della crisi umanitaria, prima della sua visita in Israele di oggi.
Dieci morti a Gaza oggi
L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che 10 persone, per lo più donne e bambini, sono state uccise finora oggi in varie zone della Striscia di Gaza in seguito ai continui bombardamenti israeliani.
Almeno 48 palestinesi feriti mentre aspettavano cibo
Almeno 48 palestinesi sono stati uccisi e decine sono rimasti feriti ieri mentre aspettavano cibo a un valico nella Striscia di Gaza. Lo riferisce l'ospedale Shifa di Gaza City, citato dai media israeliani, aggiungendo che morti e feriti si trovavano tra la folla ammassata al valico di Zikim, il principale punto di accesso per gli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza settentrionale
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