- Nonostante si sostenga che l’Islam sia per sua costituzione estraneo a una qualche forma di separazione tra Dio e Cesare in quanto Maometto era capo spirituale e politico allo stesso tempo, è solo dai primi anni Settanta che si è avuta una proliferazione di partiti e movimenti di matrice islamica in nord Africa e medio oriente senza precedenti nella storia contemporanea.
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Le radici di questa ondata affondano nell’oppressione del periodo coloniale e, soprattutto, nella disillusione verso la governance dei nuovi stati nati dai processi di indipendenza nazionale tra gli anni Cinquanta e Sessanta.
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L’eterogeneità delle formazioni ascrivibili all’Islam politico e la loro fluidità ha a che fare con quella che Alfred Stepan ha definito la «multivocalità delle tradizioni religiose» secondo la quale ogni tradizione e dottrina religiosa ha al proprio interno elementi che possono essere usati per legittimare le più disparate politiche a seconda del contesto storico, politico e socio economico.
Secondo la definizione più scolastica, l’espressione “islam politico” denota l’uso della religione islamica per giustificare l’azione politica. Come ricostruito da Charles Hirschkind, l’accezione corrente di questa espressione risale agli anni Settanta per identificare l’irruzione della religione islamica nella sfera secolare della politica, distinguendo quindi questa serie di manifestazioni dall’islam prettamente inteso come fede e pratica religiosa. Nonostante infatti si sostenga che l’isl




