«Buongiorno a tutti, buona domenica, goodmorning, buenos dias, bom dia, bonjour». Salutando in diverse lingue papa Leone XIV è salito sul grande palco del Giubileo dei Giovani a Tor Vergata in occasione della messa domenicale. Già durante la veglia, nella spianata allestita nella periferia di Roma Est sono arrivati tantissimi pellegrini provenienti da 146 paesi.

Secondo il prefetto Lamberto Giannini, a Tor Vergata si sono radunate un milione di persone. Papa Leone XIV è arrivato presto nella mattinata del 3 agosto a bordo di un elicottero prima di eseguire un giro in papa mobile per 40 minuti tra i fedeli.

Diversi i membri delle istituzioni presenti alla messa. Tra questi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Concelebrano la messa anche 450 vescovi e 7000 preti.

L’omelia

Il Papa ai giovani ha parlato delle loro fragilità invitandoli a non farne un «tabù». 

«La fragilità di cui ci parlano, infatti, è parte della meraviglia che siamo», ha detto. «Pensiamo al simbolo dell'erba: non è bellissimo un prato in fiore? Certo - ha proseguito Papa Leone -, è delicato, fatto di steli esili, vulnerabili, soggetti a seccarsi, piegarsi, spezzarsi, e però al tempo stesso subito rimpiazzati da altri che spuntano dopo di loro, e di cui generosamente i primi si fanno nutrimento e concime, con il loro consumarsi sul terreno. È così che vive il campo, rinnovandosi continuamente, e anche durante i mesi gelidi dell'inverno, quando tutto sembra tacere, la sua energia freme sotto terra e si prepara ad esplodere, a primavera, in mille colori. Noi pure, cari amici, siamo fatti così: siamo fatti per questo. Non per una vita dove tutto è scontato e fermo, ma per un'esistenza che si rigenera costantemente nel dono, nell'amore».

In un passaggio dell’omelia, Leone XIV ha anche citato papa Francesco. «Non allarmiamoci se ci troviamo interiormente assetati, inquieti, incompiuti, desiderosi di senso e di futuro. Non siamo malati, siamo vivi!», ha detto. Bergoglio si rivolse così ai giovani durante la Giornata mondiale della Gioventù che si tenne a Lisbona due anni fa. In un passaggio in spagnolo, Leone ha sottolineato le parole di Bergoglio: «Ognuno è chiamato a confrontarsi con grandi domande che non hanno una risposta semplicistica o immediata, ma invitano a compiere un viaggio, a superare sé stessi, ad andare oltre, a un decollo senza il quale non c’è volo». E poi l’esortazione: «Aspirate a grandi cose», ha detto.

ANSA

Al termine della messa a Tor Vergata, papa Prevost ha voluto ringraziare e citare i giovani provenienti dalle zone di guerra, «da Gaza e dall'Ucraina». L’appuntamento del prossimo anno sarà in Corea del Sud. «Dopo questo Giubileo il pellegrinaggio dei giovani continua e ci porterà in Asia – ha detto il pontefice- . I giovani di tutto il mondo si ritroveranno insieme al Seul in Corea dal 3 all'8 agosto 2027».

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