In un video diffuso nella serata del 14 settembre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato che le truppe di Kiev hanno riconquistato circa ottomila chilometri di territorio nella regione di Kharkiv. Quasi tutta la regione «è stata de-occupata», ha detto Zelensky in un discorso televisivo alla nazione. «È stato un movimento senza precedenti dei nostri soldati: gli ucraini sono riusciti ancora una volta a fare ciò che molti pensavano fosse impossibile», ha aggiunto.

Nella giornata di ieri il presidente ucraino ha visitato la città di Izium, liberata nelle scorse ore e che si trova a poche miglia dal fronte. Al suo ritorno verso Kiev è stato coinvolto in un incidente stradale ma le sue condizioni non sono gravi. Un portavoce del governo ha dichiarato che Zelensky è stato visitato dai medici e non ha riportato «seri infortuni». E infatti il presidente incontrerà oggi a Kiev la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Si tratta della terza visita in Ucraina da quando è iniziata la guerra per von der Leyen.

La ritirata russa

Il nuovo bollettino dell’intelligence britannica ha sottolineato che i soldati ucraini hanno consolidato il controllo della regione di Kharkiv e che i russi si sono ritirati in maniera caotica e in preda al panico, lasciando dietro di sé attrezzature militari importanti. Secondo gli analisti sono almeno un centinaio i veicoli militari abbandonati dai russi, mentre per il ministero della Difesa britannico ci sono anche mezzi di artiglieria pesante.

Secondo l’Institute of the study of war i funzionari del Cremlino «stanno ora lavorando per scagionare Putin da ogni responsabilità della sconfitta, dando invece la colpa della perdita di quasi tutto l’oblast di Kharkiv occupato a consiglieri militari poco informati». Negli ultimi giorni a Mosca voci di dissenso si sono diffuse contro l’andamento della guerra e la gestione del presidente russo.

Ma la pace è lontana e a confermarlo è anche il Segretario generale delle Nazioni unite Antonio Guterres. «Ho la sensazione che siamo ancora lontani dalla pace. Mentirei se dicessi che potrebbe accadere presto», ha detto Guterres dopo aver avuto ieri un colloquio telefonico con Vladimir Putin. «Non mi faccio illusioni; al momento le possibilità di un accordo di pace sono minime», ha aggiunto, specificando che anche un cessate il fuoco è molto lontano.

L’incontro tra Putin e Xi

Questa mattina il presidente russo è arrivato nella città uzbeka di Samarcanda, in vista dell’incontro che avrà nel pomeriggio con il presidente cinese Xi Jinping. I due leader si trovano in Uzbekistan per partecipare a una riunione dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco).

Negli ultimi mesi Pechino ha mantenuto una posizione ambigua nei confronti della guerra in Ucraina, soprattutto in sede Onu dove non c’è stata una condanna esplicita. Con le sanzioni occidentali i due paesi hanno rafforzato le loro relazioni bilaterali, ma la Cina non ha mai approvato in questi sei mesi di guerra aiuti militari alla Russia, a differenza di altri paesi come Iran e Corea del Nord.

«La Cina è pronta a lavorare con la Russia per arricchire continuamente la cooperazione strategica di alto livello, salvaguardare gli interessi comuni di entrambe le parti e promuovere l'ordine internazionale verso una direzione più giusta e ragionevole», aveva detto il capo della diplomazia cinese Yang Jiechi,, nei giorni scorsi. «Sotto la guida strategica dei due capi di Stato i legami bilaterali sono sempre stati sulla strada giusta. La Cina e la Russia si sono sostenute con fermezza sulle questioni che riguardano i rispettivi interessi fondamentali e hanno portato avanti uno stretto coordinamento nelle occasioni internazionali e multilaterali», ha aggiunto il diplomatico.

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