Le tensioni tra Lituania e Mosca rischiano di dare vita a una crisi diplomatica. Secondo quanto riporta il Guardian il ministero degli Esteri russo ha intenzione di convocare l’ambasciatore dell’Unione europea a Mosca in segno di protesta dopo che la Lituania ieri ha introdotto il divieto di far transitare merci sottoposte a sanzioni verso Kaliningrad.

Kaliningrad è un’exclave russa situata tra Lituania e Polonia e vanta un affaccio sul mar Baltico con uno dei porti più importanti dell’area. È a tutti gli effetti un territorio russo, dove vivono quasi mezzo milione di abitanti ed è molto strategico visto che può bloccare in poche ore, l’accesso via terra alle tre repubbliche baltiche. Gli analisti militari lo considerano uno dei punti più debole della Nato.

L’origine delle tensioni

La Lituania ha vietato il transito delle merci attraverso il suo territorio da e verso Kaliningrad. Un provvedimento giustificato da Vilnius con le regole dettate da Bruxelles relative alle sanzioni ma che ha suscitato l’ira di Mosca.

Il divieto annunciato interesserà fino al 50 per cento di tutti i carichi ferroviari spediti tra la Russia continentale e Kaliningrad – che secondo i funzionari russi comprendono soprattutto metalli e materiali da costruzione edile. «Garantiremo i rifornimenti via mare. Ci sono già due traghetti, ne arriveranno altri cinque», hanno rassicurato le autorità locali.

Il portavoce del Cremlino Dimitry Peskov ha chiesto la revoca immediata del divieto. La situazione è «più che seria» ha detto ai giornalisti e ha definito le restrizioni «un elemento di blocco» della regione e una «violazione di tutto».

Il ministero degli Esteri ha convocato l’ambasciatore lituano al quale ha chiesto l’immediata rimozione «di questo atto ostile», «altrimenti la Russia si riserva il diritto di agire per proteggere il suo interesse nazionale».

Ma Vilnius, da sempre abituata alle minacce di Mosca, non cede alle provocazioni. «Non siamo particolarmente preoccupati per le minacce russe», ha detto Laurynas Kasciunas,  presidente della Commissione per la sicurezza nazionale e la difesa del parlamento lituano. «Il Cremlino ha pochissime opzioni di ritorsione», ha aggiunto Kasciunas, forte del fatto che la Lituania è un paese membro della Nato dal 2004 a differenza dell’Ucraina.

Anton Alikhanov, governatore di Kaliningrad, ha dichiarato alla televisione russa che «si tratta, ovviamente, di una situazione che può essere risolta con mezzi diplomatici».

Tuttavia, le tensioni militari in Lituania sono perenni dato che condivide con la Russia e la Bielorussia di Aleksandr Lukashenko – fedele alleato di Putin – circa 900 chilometri di confine. Un elemento che rende il piccolo paese baltico vulnerabile agli attacchi, soprattutto alla lucce dell’attuale guerra in Ucraina.

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