Farà così freddo il 20 gennaio che la cerimonia sarà spostata all’interno del Campidoglio: non succedeva dal 1985. Ecco chi si esibirà per il ritorno di Trump alla Casa Bianca, chi sarà presente, quanti soldi sono stati raccolti e qual è il programma previsto. Anche la nostra presidente vola a Washington
Sul Campidoglio, lunedì 20 gennaio, torneranno a essere issate le bandiere degli Stati Uniti che da qualche tempo sventolavano a mezz’asta, come segno di lutto per la morte di Jimmy Carter. E succederà perché c’è un altro presidente degli Stati Uniti, il 47°, che sta per giurare. Per la seconda volta, il mondo assisterà a un Inauguration day con Donald Trump come protagonista. Dovrebbe essere una giornata di festa, in cui la nazione si riscopre unita dopo il voto.
Difficilmente sarà così oltre le apparenze, visto che le divisioni resteranno profonde e rischiano di rivelarsi alla prima occasione utile. All’inauguration day sono attese circa 200mila persone, ci saranno i sostenitori di Trump ovviamente, molti cittadini comuni e ci saranno autorità provenienti da tutto il mondo, compresa la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
E poi ci saranno gli ex presidenti degli Stati Uniti ancora in vita, compreso Joe Biden che ha più volte confermato la sua presenza. Non era scontato, visto che quattro anni fa, quando spettava a lui giurare, Trump aveva disertato.
Comunque vada, ogni Inauguration day è destinato a restare nella storia: con le immagini che torneranno a essere trasmesse negli anni, a certificare il momento solenne in cui un nuovo ciclo è iniziato. Non è solo un uomo che giura: nella concezione americana dell’impegno politico, è lo spirito stesso della nazione che si manifesta.
Intanto, a preoccupare gli organizzatori sono le previsioni meteo: si dice che farà freddo e tirerà molto vento, con le temperature che su Washington resteranno sotto allo zero. Per questo la cerimonia si sposterà al chiuso, all’interno del Campidoglio, come non succedeva dal 1985 con Ronald Reagan.
Lo spettacolo
Storicamente, l’inauguration day è un insieme di momenti solenni e di festa, talvolta confusi fra loro come potrebbe succedere se fosse l’incoronazione di un monarca. Un po’ maliziosamente c’è chi sottolinea che la seconda parte, quella dello spettacolo, è sempre migliore quando giura un presidente democratico. E questo perché, si sottintende, gli artisti che scalano le classifiche sono quelli da quella parte politica. Fra i repubblicani invece c’è molta nostalgia, anche dal punto di vista musicale.
Probabilmente c’è un fondo di verità, ma quattro anni fa c’erano ancora gli strascichi del Covid a limitare lo spettacolo. Le varie esibizioni degli artisti si erano tenute a distanza. Poi c’era stato il grande finale, con Katy Perry che aveva intonato “Fireworks” al Lincoln Memorial, mentre i fuochi d’artificio esplodevano nel cielo sopra al monumento a Washington.
Non c’è nulla di tutto questo in programma per Trump: ci saranno invece i Village People, diventati la colonna sonora della campagna elettorale. E poi tanti artisti country, come Kid Rock, Billy Ray Cyrus, Jason Aldean e Rascal Flatts, che si esibiranno fra il weekend e il giorno ufficiale dell’inaugurazione.
Il weekend
E in effetti il percorso verso la Casa Bianca inizierà in anticipo di qualche giorno, a partire dai fuochi d’artificio sparati nel cielo all’esterno del golf club del futuro presidente, sabato 18 gennaio. Anche questo si sposa bene con il tenore del personaggio.
Il resto del weekend sarà dedicato a una serie di incontri e “discorsi della vittoria”, più o meno solenni, compresa – domenica 19 – la deposizione di una corona di fiori alla tomba del milite ignoto al cimitero nazionale di Arlington. È lo stesso posto dove, la scorsa estate, c’era stata una rissa fra lo staff del presidente e alcuni lavoratori del cimitero, dopo che Trump aveva celebrato i caduti in Afghanistan.
Infine, domenica sera, al termine di un comizio alla Capital One Arena di Washington, Trump si dedicherà ai suoi principali finanziatori, in una cena elegante a lume di candela. Proprio come la campagna elettorale, anche la celebrazione dell’inauguration day è particolarmente costosa e per sostenerla servono enormi finanziamenti. Il comitato che se ne occupa sostiene che alla fine saranno raccolti circa 200 milioni di dollari in donazioni.
Chi vorrà incontrare sia il futuro presidente sia il suo vice, durante uno degli eventi che precedono l’Inauguration day, dovrà sborsare almeno un milione di dollari, secondo il Guardian. È esattamente il doppio rispetto al 2019.
Dalla Silicon Valley
Una buona parte delle donazioni arriva direttamente dall’altra parte della costa, dalla Silicon Valley. I grandi della tecnologia hanno tutti messo mano al portafoglio, sapendo che molto del loro futuro si gioca sull’atteggiamento che Trump deciderà di adottare nei loro confronti.
E difatti molti di loro saranno presenti al giuramento del 20 gennaio, ammessi nella platea all’interno del Campidoglio. Ci saranno Mark Zuckerberg ed Elon Musk, Jeff Bezos e persino Chew Shou Zi di TikTok, a pochi giorni dal ban confermato dalla Corte Suprema. Ci sarà Tim Cook di Apple, Sam Altman di Open Ai e Sundar Pichai di Google.
Ovviamente ci saranno poi anche tanti capi di Stato e rappresentanti consolari, ma ormai è difficile distinguere dove sta il potere maggiore.
L’inauguration day
Il palco principale dell’Inauguration day doveva essere allestito nel prato ovest del Campidoglio, ma sarà invece all’interno (e sarà trasmesso in video alla Capital One Arena), a causa delle temperature gelate. Si prevede che sarà uno degli Inauguration day più freddi di sempre, con le temperature che dovrebbero assestarsi sui 21 gradi Fahreneit (significa sei gradi celsius sotto allo zero).
In ogni caso, più o meno alle 9.30 del mattino (le 15.30 ora italiana) inizierà il momento più solenne. Il giuramento del vice, Jd Vance, è previsto intorno alle undici/undici e mezza e quello del presidente a mezzogiorno (alle 18 in Italia). La formula che sarà pronunciata da Trump è questa: «Giuro solennemente che adempirò fedelmente alla carica di presidente degli Stati Uniti e che, al meglio delle mie capacità, preserverò, proteggerò e difenderò la Costituzione degli Stati Uniti». Solo in quel momento sarà ufficialmente il nuovo presidente.
Ma la giornata di Trump inizierà ancora prima, secondo le indiscrezioni con una funzione nella chiesa di St. John a Lafayette Square, una delle chiese evangeliche più importanti di Washington, ad appena un isolato dalla Casa Bianca. Dove poi andrà Trump, ancora come ospite, per prendere un tè insieme ai Biden.
Tornando al palco principale, che sarà allestito sotto alla cupola del Campidoglio, lì si terranno i discorsi ufficiali e la cantante Carrie Underwood – vincitrice di American Idol e di tre Grammy – si esibirà cantando "America the Beautiful" con l’accompagnamento del coro delle forze armate e del United States Naval Academy Glee Club.
È uno degli inni patriottici più noti degli Stati Uniti, scritto da Katharine Lee Bates nel 1895 e poi musicato da Samuel A. Ward nel 1910: «America! America! God mend thine every flaw, Confirm thy soul in self-control, Thy liberty in law!».
Dovrebbero essere presenti Kamala Harris, Bill Clinton, George W. Bush e Barack Obama (ma non la moglie Michelle). Mancherà l’ex speaker democratica Nancy Pelosi. Xi Jinping manderà un suo delegato.
La parata e i balli
Subito dopo il giuramento, Trump entrerà alla President’s Room al Campidoglio, accanto all’aula del Senato, per firmare i principali documenti. Prenderà poi parte a un pranzo organizzato dal comitato del Congresso che sovrintende alle cerimonie inaugurali.
Dopo pranzo e dopo i saluti alle forze militari, inizierà la parata, che anche in questo caso dovrebbe tenersi al chiuso, alla Capital One Arena. In serata, Trump dovrebbe prendere parte a tre balli inaugurali, che si terranno in varie zone di Washington: al "Commander in Chief Ball", al "Liberty Inaugural Ball" e allo "Starlight Ball". È previsto che parli in tutti e tre i casi.
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