Alla fine del quarto giorno di trattative indirette in Egitto, Hamas e Israele hanno raggiunto un accordo per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. Ad annunciarlo è stato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, attraverso i suoi canali social. La firma ufficiale è prevista per le ore 11 italiane. 

«Sono molto orgoglioso di annunciare che Israele e Hamas hanno entrambi sottoscritto la prima fase del nostro piano di pace. Ciò significa che tutti gli ostaggi saranno rilasciati molto presto e Israele ritirerà le sue truppe secondo una linea concordata, come primo passo verso una pace forte, duratura e perenne», ha detto Trump. «Tutte le parti saranno trattate equamente! Questo è un grande giorno per il mondo arabo e musulmano, Israele, tutte le nazioni circostanti e gli Stati Uniti d'America, e ringraziamo i mediatori di Qatar, Egitto e Turchia, che hanno collaborato con noi per rendere possibile questo evento storico e senza precedenti. Benedetti i costruttori di pace!».

Anche il Qatar, uno dei principali mediatori delle trattative, ha confermato la notizia. «I mediatori annunciano che stasera è stato raggiunto un accordo su tutte le disposizioni e i meccanismi di attuazione della prima fase dell'accordo di cessate il fuoco di Gaza, che porterà alla fine della guerra, al rilascio degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi e all'invio di aiuti. I dettagli saranno annunciati in seguito», ha scritto su X il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar Majed al-Ansari.

La notizia è stata accolta in un ambiente di festa a Gaza. Gli abitanti si sono riversati per strada – soprattutto a Khan Younis – per celebrare la firma dell’accordo.

Le reazioni di Hamas e Israele

«È un grande giorno per Israele», ha scritto il premier israeliano Benjamin Netanyahu su X, annunciando la convocazione di un gabinetto di guerra per giovedì 9 ottobre con l’obiettivo di dare il via libera al documento.

«Ringrazio i coraggiosi soldati dell'Idf e tutte le forze di sicurezza: è grazie al loro coraggio e al loro sacrificio che siamo arrivati a questo giorno», ha detto Netanyahu. «Con l'aiuto di Dio, insieme continueremo a raggiungere tutti i nostri obiettivi e ad espandere la pace con i nostri vicini», ha aggiunto dopo aver ringraziato Trump.

Hamas, invece, ha rilasciato una dichiarazione in cui annuncia che l’accordo «prevede la fine della guerra a Gaza, il ritiro delle forze di occupazione, l'ingresso di aiuti umanitari e uno scambio di prigionieri».

Il gruppo ha esortato i mediatori e il presidente Donald Trump «a costringere il governo di occupazione a rispettare pienamente gli obblighi dell'accordo e a impedirgli di eludere o ritardare l'attuazione di quanto concordato».

«Rendiamo omaggio al nostro grande popolo nella Striscia di Gaza, a Gerusalemme e in Cisgiordania, nella nostra patria e all'estero, che ha dimostrato onore, coraggio e fermezza senza pari – continua la dichiarazione – affrontando i piani fascisti dell'occupazione che hanno preso di mira loro e i loro diritti nazionali».

Infine il messaggio ai gazawi: «Affermiamo che i sacrifici del nostro popolo non saranno vani e ci impegniamo a rimanere fedeli alla nostra causa e a non abbandonare mai i nostri diritti nazionali finché non saranno conseguite la libertà, l'indipendenza e l'autodeterminazione».

I nodi sciolti

Tra le questioni al centro delle trattative che si sono tenute a Sharm el Sheikh sulla base del piano di pace di venti punti delineato dalla Casa Bianca di concerto con i piani arabi e Israele ci sono le mappe che riguardano il ritiro dell’Idf dalla Striscia di Gaza. Un funzionario israeliano ha detto ad Haaretz che le «mappe sono state aggiornate». Le truppe dell’Idf lasceranno «la gran parte della città di Gaza a parte Rafah».

Secondo quanto riporta Afp, Hamas dovrebbe rilasciare i venti ostaggi ancora vivi già in questa prima fase. Lo scambio avverrà lunedì secondo quanto dichiarato dal presidente Trump. Non sono ancora noti, invece, i nomi dei prigionieri che Israele libererà dalle sue carceri. Ma lo stato ebraico rilascerà 250 ergastolani e 1700 palestinesi arrestati dopo il 7 ottobre 2023.

Reazioni

Dal Sud America all’Europa, diversi leader politici hanno espresso soddisfazione per la firma dell’accordo e hanno lodato gli sforzi di Trump annunciando che dovrebbe vincere il premio Nobel pe la pace.

«Accolgo con favore l'annuncio di un accordo per garantire un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Gaza, sulla base della proposta avanzata dal Presidente degli Stati Uniti. Elogio gli sforzi diplomatici di Stati Uniti, Qatar, Egitto e Turchia nel mediare questa svolta disperatamente necessaria. Esorto tutti gli interessati a rispettare pienamente i termini dell'accordo», ha scritto il Segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres. «Tutti gli ostaggi – prosegue – devono essere rilasciati in modo dignitoso. Deve essere garantito un cessate il fuoco permanente. I combattimenti devono cessare una volta per tutte. Deve essere garantito l'ingresso immediato e senza ostacoli di aiuti umanitari e materiali commerciali essenziali a Gaza. Le sofferenze devono finire».

© Riproduzione riservata